Volata finale per le primarie| Nelle liste c’è il “nuovo Pd”

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29 Novembre 2013, 20:20

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PALERMO – “Dal 9 dicembre sarà tutto diverso”. Ne sono convinti Davide Faraone e Fabrizio Ferrandelli, i rappresentanti dei “renziani” in Sicilia che oggi hanno inaugurato il comitato “Italia cambia verso”. Sarà tutto diverso, spiegano. E non nascondono una certa fiducia per l’esito della corsa alla segreteria nazionale, aprendo le porte all’arrivo di Matteo Renzi a Palermo, previsto per domani.

Intanto, però, gli ultimi movimenti all’interno del Pd sembravano clamorosi. Ieri era trapelata la notizia della scelta di Rosario Crocetta di scendere in campo personalmente per l’elezione all’assemblea nazionale del partito. Ma a fianco di Cuperlo. E per di più, in un collegio assai indicativo come quello di Enna-Caltanissetta. Feudo di quel Mirello Crisafulli più volte criticato non solo dai renziani, ma dallo stesso governatore. Alla fine, però, la notizia è rientrata. Crocetta non correrà in prima persona. Ma la voce evidentemente non era così infondata, visto che uno dei segretari provinciali del Megafono, Giuseppe Caudo, correrà con Cuperlo a Catania città.

Insomma, i dirigenti del movimento che fa capo al governatore non stanno in massa con Renzi. Anche se il sindaco di Gela Angelo Fasulo, considerato molto vicino al governatore, guiderà la lista del sindaco di Firenze in provincia di Caltanissetta.

“La politica – minimizza Ferrandelli – è l’arte del possibile. Quindi non ci sorprendiamo di nulla. Ma questo dimostra che nel partito non manca mai un dibattito interno, ed è comunque un segnale di vitalità”. “Non siamo qui per parlare di Crocetta” taglia corto invece Davide Faraone. Il tema dell’incontro, infatti, è il sostegno a Renzi: “Avvertiamo fortissima – racconta – la voglia di tanti giovani, uomini e donne che non hanno preso la tessera del Pd di sostenere comunque la corsa di Matteo alla segreteria. Questo è un segnale importante: stiamo andando oltre i confini del Partito democratico”.

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Quel Pd che andava “rottamato”. E se i due rappresentanti siciliani dell’area Renzi non ribadiscono il termine, certamente rilanciano il concetto: “Stiamo provando a garantire a Renzi – spiega sempre Faraone – una maggioranza solida e reale. Che non si poggi su gente pronta a salire sul carro. Magari per danneggiare la nostra area. Stiamo invece – aggiunge – rinnovando davvero il partito. Basta guardare le nostre liste”. Liste di giovani, quelle dei renziani, certamente. Ma non dovunque.

E se rimangono fuori, tra gli altri, Mila Spicola o Fabrizio Ferrara , i renziani rilanciano a Catania, ad esempio, il deputato regionale Giuseppe Laccoto. Giunto alla quarta legislatura di fila all’Assemblea regionale siciliana. Ma le liste di Italia cambia verso sembrano anche ispirate alla “composizione” di generazioni ed esperienze diverse. Come a Messina, appunto, dove a guidare la lista in cui è presente Laccoto sarà la giovane Iole Nicolai. O a Trapani dove ai primi due posti si trovano Baldo Gucciardi e Maria Angileri. Non sempre “dalla stessa parte della barricata” negli anni scorsi. Molti meno “big” nelle liste di Civati, ma molti candidati giovani o “presi” dal mondo dell’Università o della società civile. È il caso a Messina di Piero David (ma è lunga la sua militanza nei Ds e in aree vicine alla Cgil), a Palermo di Enrico Napoli e Antonella Monstra, a Ragusa della giovane Valentina Spata, impegnata nel mondo della Formazione professionale.

Intanto, oltre ai candidati, presenti nelle liste, a far discutere sono anche le assenze. Che si tratti di passi indietro volontati o in qualche modo “suggeriti”, però, il meassaggio che arriva dalla Sicilia è quello, comunque, di un parziale cambiamento. Non sono presenti nelle liste, infatti, tra i renziani Sergio D’Antoni, tra i cuperliani Tonino Russo, Lillo Speziale e Franco Piro. Oltre agli “ex innovatori” messinesi Franco Rinaldi e Francantonio Genovese, coinvolti nei recenti scandali della Formazione professionale. Ma il nuovo Pd ha lasciato per strada anche qualche ex “astro nascente” in Sicilia. Dall’ex presidente dell’Anci Giacomo Scala in provincia di Trapani all’ex deputato regionale Miguel Donegani nella provincia nissena. “Dal 9 novembre cambierà tutto”, ribadiscono i renziani, in attesa del loro leader. Sarà il tempo a dar loro torto o ragione. Ma l’impressione è che nel Pd, stavolta, qualcosa stia cambiando davvero.

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29 Novembre 2013, 20:20

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