Partecipate, 4 nuovi presidenti |Tre "scelti" tra gli ex stancanelliani - Live Sicilia

Partecipate, 4 nuovi presidenti |Tre “scelti” tra gli ex stancanelliani

Sammartino ottiene la presidenza di tre partecipate. LEGGI TUTTI I NOMI.

CATANIA – Ancora un pezzettino dell’era Stancanelli a sostegno del sindaco Bianco. Tra i nuovi presidenti delle società partecipate, annunciati da tempo e oggi nominati, spiccano infatti volti noti della passata amministrazione o di gruppi che, nel quinquennio scorso, appoggiavano – chi più chi meno – l’ex primo cittadino. Non solo Alessandro Corradi, ex Pdl all’assemblea cittadina, oggi sammartiniano doc, cui spetterà il compito di guidare la Sidra, ma anche Giuseppe Marletta, ex assessore di Raffaele Stancanelli, vicino a Forza Italia e ora alla guida dell’Asec Trade e Puccio La Rosa, eletto nel 2008 in quota Alleanza nazionale, ma estremamente critico nei confronti degli amministratori, all’Amt.

Le riunioni sono tutt’ora in corso e qualche abbinamento potrebbe pure cambiare all’ultimo istante, ma quanto sta avvenendo conferma come il due Sammartino Sudano riesca ad attirare simpatie trasversali e a far convergere destra e sinistra.

Tutti e tre i nuovi presidenti sono espressione dell’alleato scomodo del sindaco Bianco, quel Luca Sammartino che, forte anche del numero di esponenti all’assembea cittadina – 9 consiglieri –  presto entrerà giunta, si attenderebbe solo l’ufficializzazione, con il capogruppo di Articolo 4 Nuccio Lombardo. Al Pd, patito del primo cittadino, va invece la Multiservizi, che perde un presidente amato dai dipendenti e stimato trasversalmente, Michele Giorgianni, per Giovanni Giacalone, bianchista di ferro e già consigliere comunale. 

Una rivoluzione nelle società partecipate che dovrebbe garantire – il condizionale è d’obbligo – la stabilità del governo cittadino nell’immediato futuro – o almeno fino alle prossime elezioni – e l’approvazione di importanti documenti, primo fra tutti il Piano di riequilibrio rimodulato e poi, non meno importante, il bilancio di previsione 2015, la cui mancata adozione potrebbe comportare lo scioglimento di Consiglio e Giunta.

Una rosa di nomi, che conferma come l’attuale amministrazione non possa prescindere da quelli che, fino a poco più di tre anni fa, erano nemici politici, avversari distanti, per storia e per collocazione. Ma si sa, in politica ci si ricicla e questo trasformismo non è certo novità. In particolare all’interno di questa amministrazione. I nuovi presidenti delle partecipate si aggiungono ad altri politici traghettati nel centrosinistra: l’attuale vicesindaco, Marco Consoli, era il presidente del Consiglio dell’era Stancanelli e l’attuale assessore all’urbanistica, esponente anche lui dell’Mpa, all’epoca in maggioranza. Stesso discorso per uno dei capigruppo più attivi nel sostenere la giunta Bianco, Alessandro Porto, autonomista oggi in area pd.

Con l’ingresso di Nuccio Lombardo, assessore al Personale durante l’esperienza Stancanelli, e poi alla guida dell’Asec, nominato sempre dall’ex primo cittadino, la convergenza appare ancora più completa. E quel Biancanelli di cui parlava Catania bene Comune poco prima del voto del 2013, sembra sempre più realistico.

 

 

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