Partecipate, c'è l'accordo | Ecco tutti i punti - Live Sicilia

Partecipate, c’è l’accordo | Ecco tutti i punti

Trovata nella notte l'intesa tra sindacati e governo: i lavoratori delle società liquidate transiteranno nella Sas (nella foto, il presidente Gianni Silvia). Intanto altri sei ex interinali avrebbero vinto il ricorso contro Multiservizi: hanno diritto all'assunzione.

Multiservizi e Biosphera
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Si è chiusa all’alba la riunione fiume, cominciata ieri alle 15,30 negli uffici della presidenza della Regione, per mettere un punto, una volta per tutte, alla vicenda che vede come protagoniste le due aziende partecipate della regione Multiservizi e Biosphera spa. E alla fine è arrivata la “fumata bianca”, che però non ha allontanato tutti i dubbi dei sindacati.

L’accordo, quindi, garantirà: i livelli occupazionali di tutti i dipendenti assunti al 31 dicembre 2009 e l’entità dei salari percepiti in precedenza dai dipendenti. Inoltre è stata mantenuta una coda contrattuale per risolvere i contenziosi interni ed esterni entro una settimana dalla stipula dell’accordo. Ed infine è stato costituito anche un “salario accessorio”, meglio detto, un fondo vero e proprio di produttività di circa tre milioni di euro. In definitiva, i dipendenti il 31 luglio, data di scadenza della proroga dei contratti, verranno licenziati dalle aziende in liquidazione e verranno contestualmente riassunti nella nuova società, mantenendo i contratti collettivi Regionali del Lavoro a tempo indeterminato.

Ciò che va evidenziato però è che il primo articolo dell’accordo, quello che garantirebbe il lavoro ai dipendenti delle due partecipate, fa un’accezione non di poco conto: qualora il numero di dipendenti da riassumere fosse superiore al fabbisogno della Sas, si dovrebbe comunque procedere a delle selezioni che tengano conto delle esigenze tecnico produttive dell’azienda.

Presenti alla riunione Gianni Silvia, il presidente dell’azienda consortile dove confluiranno tutti i dipendenti delle due aziende in liquidazione, tutte le sigle sindacali che rappresentano i 2.300 lavoratori, Anna Rosa Corsello, che ha gestito la liquidazione della Multiservizi, il consulente legale Claudio Alongi e un rappresentante dell’ufficio provinciale del lavoro.

E’ durato 14 ore il lungo braccio di ferro fra sindacati e dirigenti Regionali che ha portato ad un accordo risolutivo, ma che, nonostante tutto, non convince del tutto i sindacati: “Ciò che ci lascia perplessi – hanno dichiarato Michele D’Amico dei Cobas/Codir e Mimma Calabrò della Fisascat Cisl – è l’articolo 5 dell’accordo firmato. In ogni caso, non possiamo che essere soddisfatti per le richieste avanzate e sottoscritte da entrambe le parti, soprattutto per quanto riguarda la salvaguardia dei livelli occupazionali”.

L’articolo 5, che fa storcere il naso ai sindacati, racchiude le richieste e le limitazioni all’accordo avanzate dalla dirigenza della Sas e dall’assessorato all’Economia. Nel dettaglio, “L’efficacia e validità dell’accordo restano condizionate sospensivamente” a tre condizioni ben definite, ovvero: alla stipula di contratti di servizio, quindi vere e proprie commesse, tra la Sas, l’amministrazione regionale e gli enti soci committenti; nella seconda condizione sta tutto il peso del governo nazionale nei confronti della “Sicilia sprecona” che si è dipinta in queste ultime settimane. Infatti, l’assessore all’Economia, Gaetano Armao, si riserva la possibilità di ulteriori chiarimenti e pareri legali per verificare l’efficienza e la coerenza dell’accordo e delle procedure rispetto all’articolo 4 comma 9 D.L. 95/2012, noto a tutti come provvedimenti relativi alla spending review. Sebbene ieri a Live Sicilia l’assessore abbia assicurato che quell’articolo quasi certamente non sarà recepito in Sicilia.

Ed in fine, alla conseguente linea politico- aziendale che deciderà di seguire l’assemblea dei soci della Sas che, in base alle indiscrezioni trapelate dai sindacati, si dovrebbe tenere il 30 luglio, proprio alla vigilia della scadenza dei contratti e le dimissioni del presidente Raffaele Lombardo.

In ogni caso l’accordo al momento è stato firmato soltanto dalle sigle sindacali e dal presidente Gianni Silvia, entro oggi dovrebbero essere apposte le firme mancanti: quella di Anna Rosa Corsello e quella del rappresentante dell’ufficio provinciale, che ieri, ad una certa ora, hanno dovuto lasciare la riunione.

Riunione che deve aver attraversato momenti di tensione altissima, come emerge dalle dichiarazioni di Pietro La Torre della UilTucs: “I lavoratori delle partecipate erano diventati lo specchietto per le allodole su cui mostrare le “pubbliche virtù”, per nascondere tutte le malefatte che, nelle ovattate stanze del potere, si sono consumate. L’accordo non è il massimo che si poteva portare a casa; fa sicuramente superare alcuni scogli, e soprattutto la concreta paura sul mantenimento della propria occupazione, ma purtroppo non ha fatto chiarezza, e non ha scritto la parola fine, su tutta una serie di aspetti connessi che, nella sostanza, sono stati rinviati”.

Ed effettivamente non sono stati affrontati e sciolti tutti i nodi, come quello degli ex interinali, che nei giorni scorsi sembravano essere del tutto abbandonati al loro destino nonostante le sentenze dei tribunali di Agrigento e, notizia di questa mattina, anche di Palermo. Altri sei interinali, infatti, che si aggiungono ai 15 ai quali i tribunali hanno già riconosciuto il diritto all’assunzione, avrebbero vinto il ricorso contro la Multiservizi. Così la UilTucs ha richiesto un incontro a parte con il presidente Gianni Silvia, Anna Rosa Corsello e l’avvocato Claudio Alongi: “Per quanto riguarda i lavoratori interinali, riteniamo del tutto illegittimo l’atteggiamento assunto dalla dirigenza che tenta addirittura di negare l’esito delle sentenze già emesse dai tribunali, che ha riconosciuto ad un consistente numero di lavoratori ex-interinali la legittimità delle loro rivendicazioni, disponendo il reintegro all’interno della Multiservizi Spa”.


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