Il volo in parapendio e la tragedia| Trovato grazie alle celle telefoniche

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13 Settembre 2017, 20:25

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PALERMO  Le ricerche sono state difficoltose, si sono svolte di notte, al buio e in una zona particolarmente impervia. Antonino Santangelo, palermitano di 30 anni, è stato trovato senza vita intorno all’una e mezza: era sparito dopo un volo in parapendio a Partinico, nella zona di Montagna della Fiera.

L’allarme era stato lanciato dai suoi amici, un gruppo di otto persone con cui si era lanciato nel pomeriggio di ieri. Intorno alle 19,30 la richiesta di soccorso, con l’immediato monitoraggio di tutta la zona da parte di un elicottero dell’Aeronautica. Il soccorso alpino, i vigili del fuoco la forestale e i carabinieri hanno passato al setaccio, via terra, l’intera area.

La svolta è però arrivata grazie all’analisi delle celle telefoniche a cui il telefono del ragazzo si è agganciato per l’ultima volta, che ha permesso di individuare dove si trovasse. Il giovane è stato trovato senza vita, da quel telefono è stato accertato che non è mai partita alcuna telefonata dopo il lancio: Santangelo, dopo essere stato sbalzato e trascinato dal vento, non avrebbe avuto quindi alcun modo per chiedere aiuto.

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Con il gruppo di parapendisti e l’istruttore era partito da Romitello, era diretto nell’area del lago Poma. E’ stato visto sorvolare la contrada Mirto, luogo dal quale si erano perse le tracce: è stato trovato a circa settecento metri di altitudine, nella zona dello Jato.

Antonino Santangelo era un giovane ingegnere, insegnava al nautico di Palermo. Amava lo sport in generale e il parapendio in particolare, tanto da essere iscritto alla scuola dell’Aeroclub di Boccadifalco, a Palermo. A Sciacca, dove risultava essere residente, gestiva una scuola di tiro con l’arco. Nella cittadina dell’Agrigentino era molto conosciuto, la notizia della sua morte ha sconvolto tutta la comunità.

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13 Settembre 2017, 20:25

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