Partinico, "si sente pronta? 20 euro bastano": l'anziano e la prostituta - Live Sicilia

Partinico, “si sente pronta? 20 euro bastano”: l’anziano e la prostituta

Madre e figlia restano in carcere. Indagati quattro uomini

PALERMO – “Ok amore… si sente pronta?”, chiedeva un anziano ottantenne. Non vedeva l’ora di avere un rapporto sessuale con una ragazzina di 14 anni. Ne parlava con la madre della minorenne, la quale aveva instradato la giovanissima figlia nel mondo della prostituzione. Stessa cosa era già accaduta con la primogenita e maggiorenne.

Le intercettazioni sono agli atti dell’inchiesta che ha portato nei giorni scorsi in carcere madre e figlia, indagate nell’ambito dell’operazione sul giro di prostituzione a Partinico. Il tribunale del Riesame ha confermato l’ordinanza di custodia cautelare.

Restano ai domiciliari altri due indagati, difesi dagli avvocati Maria Polizzi e Luigi La Placa. Altri due uomini hanno avuto accolte le richieste. Per il primo, difeso dall’avvocato Antonio Maltese, è stato revocato l’obbligo di permanenza in casa dalla 20 alle 7. Per il secondo, difeso dall’avvocato Cinzia Pecoraro, è caduto l’obbligo di permanenza in casa nelle ore notturne, ma è stato confermato l’obbligo di dimora.

“Vita mia pure noi siamo cariche…”, rispondeva la donna all’anziano. Che la tranquillizzava: “… io tengo a te… tengo a tua figlia…”. “Lo so che ci sei stato sempre con noi”, aggiungeva la donna che però aveva un problema: “…. non ho i soldi della benzina.. te li dopo io… 20 euro bastano?”. L’incontro sessuale avvenne in casa della minorenne, mentre la madre era uscita con il padre. L’anziano faceva un resoconto: “… siamo entrambi di esperienza… con te e diverso con lei mi sono limitato per rispettarla”.

Le accuse a vario titolo sono di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione, nonché di atti sessuali con minore. Le misure sono state eseguite dai carabinieri tra le province di Palermo e Agrigento.

Madre e figlia, in base alle indagini dei militari della compagnia di Partinico, si prostituivano costringendo anche la minorenne a subire abusi. Le due donne sono assistite dagli avvocati Rosangela Barretta e Salvatore Di Chiara.


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