15 Dicembre 2010, 00:11
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Via libera dell’Assemblea regionale siciliana al ddl che prevede la proroga dei contratti “a tempo determinato stipulati dalla Regione, dagli enti, aziende e consorzi con lavoratori precari” e l’avvio del processo di stabilizzazione. In mattinata, ieri, l’Aula aveva approvato i primi due articoli del provvedimento, ma il sì definitivo è arrivato solo poco prima della mezzanotte dopo un dibattito di oltre sette ore su decine di emendamenti scandito davanti Palazzo dei Normanni dalle proteste dei precari e, in aula, dallo scontro tra deputati sulle categorie di lavoratori da stabilizzare.
Il ddl è passato all’unanimità con 67 voti favorevoli. Per Riccardo Savona, presidente della commissione Bilancio e Finanze: “In questa maniera, in attesa del processo di stabilizzazione dei contratti si assicura continuità occupazionale a una numerosa platea di soggetti, spesso impegnati all’interno dell’amministrazione con compiti di alta professionalità”. La proroga riguarda i circa 22.500 lavoratori degli enti locali e degli enti sottoposti a controllo e vigilanza da parte della Regione e i 3.200 regionali ( Cefpas, Protezione civile, Arra, Arta, ufficio Emergenza idrica, Enti Parco, Consorzi di bonifica, Camere di commercio).
Per i primi c’è la proroga dei contratti in essere e l’impegno di spesa fino al 2012, mentre per i 3.200 è prevista la proroga fino al 31 dicembre 2011. Prevista anche la proroga dei sussidi per i circa 3.000 Asu. L’avvio del processo di stabilizzazione interessa invece esclusivamente i 22.500 lavoratori degli enti locali. Le risorse (314 milioni di euro in dieci anni) provengono dal Fondo unico per il precariato del bilancio della Regione. “E’ una legge molto importante – ha sottolineato Lino Leanza – che ha visto l’impegno di tutta l’Assemblea. E’ un provvedimento onesto e corretto, che rappresenta l’inizio della risoluzione dei problemi per 22.500 persone. Si punta sulla proroga, sul contenimento della spesa, sul blocco delle assunzioni. Si ribadisce che nella Regione e negli Enti collegati si entra solo per concorso e si avvia un serio piano di stabilizzazione”.
L’articolo 3 stabilisce infatti che “l’amministrazione regionale e gli enti assumano esclusivamente con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato, attraverso le procedure di evidenza pubblica”. “Sappiamo – ha sottolineato il capogruppo del Pd, Antonello Cracolici intervenendo in Aula – che in materia di stabilizzazione si è aperto un approfondito dibattito giuridico e ci potrebbero essere dei conflitti fra lo Stato e la Regione. Ad ogni modo penso che se il commissario dello Stato dovesse intervenire potremmo ricorrere alla corte costituzionale per rivendicare fino in fondo le prerogative della Regione”.
“Finalmente – ha commentato Rudy Maira, capogruppo dei Popolari di Italia domani – si sta per concludere la lunga fase del precariato siciliano con una legge, a cui noi Popolari abbiamo contribuito con responsabilità e serietà, che riconosce la giusta dignità a quasi 24 mila lavoratori che da oltre venti anni prestano servizio negli Enti locali e negli Enti regionali. Ci auguriamo che la stabilizzazione possa riguardare anche i lavoratori delle circolari 331 e 280 che finora sono stati trattati come ‘figli di un dio minore’. Più che agli annunci ed alle finte prospettive paventate a questi contrattisti da Raffaele Lombardo, con la legge che ci accingiamo a varare diamo certezze reali di prosecuzione lavorativa agganciando i nuovi contratti a tempo indeterminato alle norme nazionali sulle stabilizzazioni. Abbiamo fatto un lavoro che non potrà che essere certificato positivamente dal Commissario dello Stato”.
Sono stati stralciati invece, su proposta della conferenza dei capigruppo poi ratificata dall’Aula, gli emendamenti aggiuntivi che interessavano altre categorie di precari come Ciapi e Spo. Con il sì di Sala d’Ercole al ddl, vengono stanziati anche gli aiuti per le aziende vitivinicole colpite nel 2007 dalla peronospora.
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15 Dicembre 2010, 00:11