La vita felice di Paolo Borsellino

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19 Luglio 2012, 07:01

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La vita di un uomo, di un magistrato, ma soprattutto di un padre e di un marito, può raccontarsi anche attraverso le immagini private tratte dagli album di famiglia.

Queste fotografie, molte delle quali scattate casualmente e con macchinette “usa e getta”, raccontano un Paolo Borsellino fuori dalle aule giudiziarie e dai Palazzi dei “veleni”, immerso, direi quasi felicemente inghiottito, nei momenti familiari più intimi, circondato dalle “sue” donne, le mie sorelle e mia madre, dai suoi colleghi e collaboratori, che mano a mano, anno dopo anno, gli morivano intorno.

Raccontano la semplicità e la normalità di un marito che aveva nella sua donna, mia madre, la sua principale “tifosa”, colei che anche nei momenti più drammatici lo spronava ad andare comunque avanti, consapevole che senza il suo sostegno mio padre sarebbe morto prima di morire.

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E raccontano il padre di tre figli, cresciuti tutti a “pane e ideali”, amati senza mai risparmiarsi, dai quali ha ricevuto in questi lunghi anni sei splendidi nipoti, Agnese, Vittoria, Merope, Paolo, Fiammettina e Felicita; quest’ultima, figlia di Fiammetta, chiamata così da mia sorella in ricordo della poesia di Gozzano, “Signorina Felicita”, che mio padre non smise mai di raccontarle.

Raccontano infine un uomo che viveva di piccole cose e che traeva emozioni anche solo dall’andare a manetta con la sua piccola barchetta da grande servitore dello Stato.

 

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19 Luglio 2012, 07:01

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