Passo indietro della giunta | Revocate le nomine nei Parchi

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16 Ottobre 2019, 13:27

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PALERMO – E alla fine, la giunta regionale ritirò le nomine degli enti parco. Dopo le barricate alzate dalle opposizioni, i mugugni nella maggioranza, la tensione tra i massimi vertici delle istituzioni regionali, alla fine Nello Musumeci fa un passo indietro. La lettera firmata dal presidente della Regione è partita ieri. La missiva comunica che “la giunta ha condiviso l’opportunità di procedere al ritiro”.

Sulle nomine ai vertici dei quattro parchi naturali siciliani subito si erano levate le proteste del Pd, col capogruppo Giuseppe Lupo. Poi, anche i 5 Stelle avevano protestato. E infine, malumori erano emersi anche in Forza Italia. In particolare, le maggiori resistenze si registravano sulla designazione di Carlo Caputo, ex sindaco di Belpasso, alla guida del Parco dell’Etna. Caputo è vicino politicamente al deputato musumeciano Giuseppe Zitelli. Che è anche lui di Belpasso. Come Alfio Papale, deputato forzista e Gianina Ciancio, pentastellata. E Belpasso era stato l’epicentro della contesa. Nello Musumeci in Aula a Sala d’Ercole, al termine di una seduta, si era rivolto a Gianfranco Micciché rivendicando la nomina e manifestando fastidio per le polemiche.

“Una retromarcia scontata viste le perplessità e i dubbi che avevamo fatto emergere sulle indicazioni della giunta regionale – commenta Claudio Fava -. Adesso il governo dia una governance adeguata agli enti, ascoltando i territori e le amministrazioni locali senza voler, come fatto fino ad ora, utilizzare la macchina regionale come mero collocamento per il proprio personale politico”.

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Le nomine dovevano passare il vaglio dell a prima commissione, dove le opposizioni sono in maggioranza. E a questo punto, il governo è sceso a più miti consigli. Azzerando tutto. Anche le altre tre nomine.

“Sulle nomine dei vertici degli Enti Parco il governo Musumeci è andato in tilt”, commentano il capogruppo Pd Giuseppe Lupo ed il parlamentare Antonello Cracolici. “Ancora una volta siamo di fronte ad un valzer che produce il solo risultato di fare impantanare il parlamento – aggiungono Lupo e Cracolici – è evidente che la maggioranza è saltata, siamo di fronte ad uno scontro perenne che prima ha determinato l’inconsistenza dell’azione amministrativa e delle iniziative legislative, e adesso fa collassare perfino le commissioni. Queste nomine il governo le ha presentate e poi ritirate, hanno fatto tutto da soli”. E il dem Anthony Barbagallo aggiunge: “Se penso al Parco dell’Etna ed a tutto ciò che ruota attorno a quella realtà credo che a questo punto il presidente Musumeci dovrebbe porgere le proprie scuse ai sindaci ed ai cittadini di quel territorio per il modo in cui sta gestendo l’intera vicenda”. 

“Temiamo che questa marcia indietro nasconda altre manovre che consentano al governo Musumeci di sfuggire ai minimi criteri di trasparenza e collegialità che sono prerogative del Parlamento Siciliano, organo che rappresenta i cittadini di questa regione. Non vorremmo che si tratti di un escamotage per fare uscire i nomi dal portone e farli rientrare dalla finestra”. Lo dice la deputata regionale del Movimento 5 Stelle Gianina Ciancio a proposito del ritiro delle nomine degli enti parco da parte del presidente della Regione Musumeci, che in commissione rischiavano la bocciatura. “Il ritiro delle nomine – spiegano i componenti della I commissione Ciancio, Pagana, Mangiacavallo e Siragusa – se da un lato rappresenta una vittoria per l’opposizione, non ci lascia sereni, sia perché questi enti hanno comunque urgente bisogno di una governance stabile, sia perché è alto il rischio che gli stessi nomi vengano riproposti come commissari. Se così fosse saremmo di fronte ad un atto di forza senza precedenti, oltre che ad uno sgarbo istituzionale e uno schiaffo alla commissione competente, che stamattina aveva i numeri per bocciare qualche nomina. L’ultima cosa di cui abbiamo bisogno è un’ulteriore gestione commissariale, che dura ormai da anni”. “La politica si prenda la responsabilità di nominare soggetti competenti, lontani dalle logiche politiche e partitiche, che abbiano visione e quindi la capacità manageriale di riprendere in mano le redini di questi enti, abbandonati a loro stessi”, concludono i deputati del M5S.

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16 Ottobre 2019, 13:27

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