Economia

Pasta ‘programmabile’, l’ultima offesa: ‘Per risparmiare plastica’

di

22 Novembre 2021, 12:39

2 min di lettura

E’ quasi ora di pranzo e il ragù è sul fuoco, lento, quando un tweet del World Economic Forum mi suggerisce che il mio pranzo è quello di un terrone antiquato. Per di più nemico dell’ambiente. Le fettuccine o maccheroni di grano, quello presente nella bandiera siciliana, saranno il passato. La pasta dell’uomo nuovo possibilmente dovrebbe essere fatta di farina di cavallette e inscatolata in modo da occupare il minor spazio possibile per ottimizzarne il trasporto. Così il Wef, dicevamo, lancia un tweet che ci parla di una tecnica messa a punto dagli “scienziati della Carnegie-Mellon University che hanno creato un nuovo tipo di pasta”.

Come è fatta questa nuova pasta “programmabile”?

E’ la flat-pack pasta. Flat-pack è un modo di confezionare la merce per ottimizzarne lo stoccaggio. Per fare un esempio, flat-pack sono i mobili della nota catena svedese dell’arredamento. Torniamo in cucina. Questa pasta è confezionata “piatta” dentro scatole dall’ingombro minimo e “quando viene cotta, si trasforma e prende forma 3d. Hanno stampato la pasta con una serie di scanalature su un lato. Durante la cottura, la pasta assorbe meno acqua dal lato stampato, quindi si gonfia asimmetricamente in una forma predeterminata.”

Articoli Correlati

Sostenibilità del commercio per salvare l’ambiente

Lo scopo è ottimizzare il trasporto e il packaging per inquinare meno. Nel video postato su Twitter dal Wef, infatti, si legge che “la pasta tradizionale è altamente inefficiente da trasportare..anche se il tubo dei maccheroni è perfettamente impilato, il 67% del pacchetto sarà ancora aria. Questa pasta “programmabile” ha implicazioni pratiche. Più pasta per confezione significa meno rifiuti da packaging.” Il World Economic Forum snocciola poi i numeri della catastrofe ambientale: “Il mondo produce 380 milioni di tonnellate di plastica l’anno. Circa il 40% è composto da confezioni che si usano una sola volta. La plastica impiega 500 anni per decomporsi. Ogni anno 8 milioni di tonnellate finiscono nell’oceano, dove uccidono un milione di uccelli e 100 mila animali marini.” E chiude con una domanda “Mangeresti pasta flat-pack per aiutare il pianeta?”.

Nel frattempo che decido finisco di mangiare le fettuccine di grano siciliano e ne differenzio correttamente la confezione. La carta nella carta e la plastica nella plastica, non è poi così difficile. Nella speranza che il resto della catena del riciclo funzioni correttamente.

Pubblicato il

22 Novembre 2021, 12:39

Condividi sui social