30 Luglio 2019, 16:09
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Il procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio è stato sentito oggi dalla commissione Antimafia dell’Ars. “Ascoltiamo Patronaggio intanto su quanto avvenuto, cioè le minacce legate al suo lavoro che definiamo eccellente. La sensazione è che queste minacce arrivino da ambienti ostili all’attività svolta a tutela dei diritti e delle leggi in materia di immigrazione e salvataggio. Sara comunque una occasione per avviare un ragionamento a tutto tondo, che tenga dentro anche la vicenda Girgenti acque”. Così in apertura di audizione Claudio Fava, presidente della commissione.
Al termine, il procuratore non ha rilasciato dichiarazioni limitandosi a dire che si è discusso anche di ong e ringraziando la commissione per la solidarietà e l’attenzione in merito alle minacce ricevute.
Patronaggio è il magistrato che ha avviato l’indagine su Matteo Salvini a proposito della vicenda della nave Diciotti ma anche quello che ha indagato Carola Rackete, comandante della Sea Watch.
“Il procuratore ha ritenuto di smentire che ci siano, almeno alla luce delle inchieste, che ci possano esser responsabilità penali, cioè collegamenti organici tra criminalità organizzata libica e le navi delle ong che hanno offerto assistenza”, ha detto Fava ai cronisti al termine della seduta. “I porti libici non possono essere considerati sicuri perché non offrono alcuna garanzia ai migranti”, ha aggiunto Fava, per il quale le minacce rivolte a Patronaggio “non vanno sottovalutate”. Minacce che, è emerso nell’audizione, si sono susseguite senza interruzione dalla vicenda della Diciotti. “Non sappiamo se siano imbecilli ma alle volte gli imbecilli non sono meno pericolosi dei delinquenti strutturati”, commenta Fava.
Patronaggio nel corso dell’audizione, riferisce Fava, ha confermato alla commissione che esistono delle “difficoltà di compatibilità tra le norme nazionali e quelle internazionali”.
Il procuratore di Agrigento ha anche detto che un pezzo dell’immigrazione clandestina è destinata in partenza a incrementare le fila del capolarato nell’agricoltura in Sicilia. E si tratta di realtà a volte collegate alla criminalità organizzata. “I migranti sono carne da macello venduta a pacchetti in Libia – riferisce Fava -, nulla è lasciato al caso”.
Dopo Patronaggio, l’Antimafia ha sentito il deputato del Pd Nello Dipasquale che aveva sollevato il caso della nomina ai vertici dell’Irsap di Giovanni Occhipinti, nomina rimasta in sospeso. “E’ una vicenda che dovrà essere approfondita”, dice Fava.
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30 Luglio 2019, 16:09