13 Ottobre 2014, 13:44
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PALERMO – Aveva sbattuto la porta ed era andato via: “In Sicilia non si può lavorare”. E invece, guarda un po’ chi si rivede. Il maxiconsulente Antonello Pezzini torna a occuparsi, dopo un anno, dell’ormai fantomatico “Patto dei sindaci”.
L’esperto in fonti di energia rinnovabili, chiamato direttamente dal presidente Crocetta per curare il progetto che avrebbe dovuto portate in Sicilia finanziamenti per circa cinque miliardi di euro, aveva polemicamente lasciato la cosiddetta “cabina di regia” del Patto. “Mi sono rotto l’anima, – diceva a Livesicilia nel novembre dell’anno scorso – non ho più intenzione di continuare a lavorare in Sicilia. L’assessorato – aggiungeva Pezzini – non ha mai voluto collaborare con quel che faccio”.
E in effetti, l’assessore di allora, Nicolò Marino, non aveva mai visto di buon occhio l’ingerenza degli esperti di Crocetta nella gestione del Piano. Non a caso, proprio nei giorni in cui Pezzini annunciò il proprio addio alla Regione, Marino aveva attaccato il consulente: “Non sono state ufficialmente prodotte – diceva allora Marino – relazioni dal consulente, ad eccezione di alcune informali mail le quali hanno appunto valore di scambio epistolare tra soggetti privati, che indichino e precisino formalmente gli indicatori e gli importi finanziari sostenuti dallo stesso sulla stampa e che anticiperebbero un triste epilogo per il Patto dei sindaci”.
Intanto, di certo c’è che tra guerre burocratiche e annunci roboanti, finora il Patto dei sindaci somiglia a un enorme flop. I dati, aggiornati a un mese fa, infatti, sono sconfortanti. All’appello avevano risposto solo 8 Comuni su 256 (Altavilla Milicia, Belpasso, Castelbuono, Castellana Sicula, Marsala, Nicolosi, Petralia Sottana e San Pietro Clarenza). Così, la Regione si è vista costretta a correre ai ripari: i termini per aderire al Piano sono spostati dal 30 settembre al 31 gennaio, nella speranza – per dirla con le parole del direttore del dipartimento Energia Pietro Lo Monaco, che ha firmato la proroga – che “i Comuni capiscano l’importanza di uno strumento di programmazione di questo tipo, che fa risparmiare un sacco di soldi”.
Il Patto prevede interventi per la redazione dei cosiddetti Piani di Azione per l’Energia Sostenibile (PAES) e degli audit energetici, per l’assistenza tecnica, per costituire un Fondo di garanzia per l’accesso al credito per le Esco (Energy Service Company). L’addio di Pezzini, un anno fa, era stato salutato con soddisfazione dal Movimento cinque stelle: “Non abbiamo bisogno di questi esperti”, dissero allora i grillini. Un’idea che non è mutata di una virgola: “Ad oggi – la denuncia del deputato Giancarlo Cancelleri – l’unico Paes approvato a Brxuelles risulta quello di Altavilla Milicia. Un Piano redatto dagli stessi tecnici del Comuni grazie alle indicazioni fornite dall’Europa. Il Patto, così come è stato voluto dalla Regione, più che un programma per i Comuni sembra un progetto a uso e consumo delle Esco. Pezzini? A volte ritornano. Non è la prima volta. Ed è solo l’ennesima dimostrazione dell’incapacità politica di Crocetta”.
E il pericolo di mettere nella mani di grosse multinazionali la gestione del Piano era stato sollevato in passato anche dalla Cgil: .Si corre il rischio – la denuncia della Cgil – di favorire l’arrivo di Esco multinazionali e/o non effettivamente siciliane e non consentendo l’accesso al bando alle piccole ditte locali”.
Le Esco, per intenderci, sono società che effettuano interventi finalizzati a migliorare l’efficienza energetica, assumendo su di sé il rischio dell’iniziativa al posto del cliente finale (in questo caso i Comuni). Ma i bandi per la predisposizione dei Paes – secondo la Cgil – presuppongono interventi così costosi da escludere, di fatto, le piccole ditte locali. E aprendo quindi ad aziende multinazionali. E soprattutto del Nord Italia.
La “nuova” consulenza di Pezzini avrà una durata fino al 31 dicembre 2014. Per due mesi e mezzo di lavoro ecco circa 6.200 euro. In passato, i rapporti erano stati via via rinnovati. Pezzini dovrà fornire un “apporto nell’ambito delle attività relative al ‘Patto dei Sindaci’ per la verifica degli obiettivi di sostenibilità energetica ed ambientale e nell’utilizzo delle risorse del Po Fesr Sicilia 2007/2013”. “La mia azienda, la mia famiglia e i miei figli – diceva Pezzini un anno fa – me l’avevano detto: non andare in Sicilia, rimarrai deluso. Ma io l’ho voluto fare. Mi sono sbagliato”. Il superconsulente ha scelto di sbagliare un’altra volta.
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13 Ottobre 2014, 13:44