Patto tra i Santapaola e Carminati |“Benedetto parlava co’ Massimo”

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04 Dicembre 2014, 17:18

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CATANIA- Dagli atti dell’ordinanza Mondo di Mezzo emergono presunti contatti tra l’organizzazione “criminale”, scrivono i magistrati, guidata da Massimo Carminati e il clan Santapaola.

Un sistema complesso che ha coinvolto politici e colletti bianchi di primo piano. L’organizzazione si sarebbe avvalsa della “forza di intimidazione derivante dal vincolo associativo e della condizione di assoggettamento e di omertà che ne deriva per commettere delitti di estorsione, usura, riciclaggio, corruzione di pubblici ufficiali e per acquisire in modo diretto o indiretto la gestione e il controllo di attività economiche, di concessioni, autorizzazioni, appalti e servizi pubblici”.

Un ruolo centrale in questo sistema sarebbe stato svolto proprio da Carminati, che si sarebbe occupato di reclutare gli imprenditori, mantenere rapporti con esponenti delle altre organizzazioni criminali e del mondo politico, istituzionale, finanziario, con appartenenti alle forze dell’ordine e ai servizi segreti.

I CONTATTI CON I SANTAPAOLA. E’ stato Sebastiano Cassia, collaboratore di giustizia siracusano, a delineare ai magistrati i contatti tra il gruppo di Carminati e i Santapaola catanesi. Cassia è pregiudicato per “associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, estorsione, truffa, illecita concorrenza con minaccia e violenza, associazione adelinquere di tipo mafioso”.

Cassia ha riferito agli inquirenti che il suo diretto superiore, Benedetto Spataro, “appartenente al noto clan Santapaola, era in ottimi rapporti con Massimo Carminati”.

Benedetto Spataro, siracusano, è attualmente ristrtetto, con scadenza pena nel 2022, nella casa di reclusione di Sulmona. E’ gravato da precedenti di polizia per “lesioni personali, associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, associazione a delinquere di tipo mafioso, tentato omicidio volontario, estorsione, porto abusivo e detenzione di armi, omicidio”.

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Spataro è ritenuto -si legge nell’ordinanza Mondo di Mezzo- elemento di vertice del gruppo Santa Panagia, storicamente legato al Clan Nardo, derivazione della famiglia Santapaola di Catania.

Per “certe cose” da fare a Roma, Spataro avrebbe sempre saputo di poter contare su Carminati. Cassia entra nei dettagli: “Che ne so…ammazza’ qualcuno qua a Roma, io…lui Benedetto parlava co’ Massimo”. I Santapaola avrebbero puntato su Carminati anche per “ottenere sia appoggio logistico che essere facilitati nell’acquisizione di armi, nonché informazioni eventualmente su qualcuno che non pagava”.

 

 

 

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04 Dicembre 2014, 17:18

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