05 Giugno 2013, 12:00
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GELA (CALTANISSETTA)- Quella di prendere il caffè era ormai un’abitudine alla quale un dipendente dell’Asl di Gela non ha mai voluto rinunciare durante le ore di servizio, secondo l’accusa. Ma dall’uscita dal bar al ritorno in ufficio, una serie di impegni personali impedivano al dipendente di tornare a lavoro. Oggi il meccanico per un guasto all’auto, domani la spesa al supermercato. Ed in ufficio quindi, era presente solo sulla carta dove firmava regolarmente ogni mattina l’orario d’ingresso e di uscita, ma effettivamente non c’era mai, salvo un’ora o poco più. È così finito nella rete dei carabinieri un dipendente assenteista – secondo gli inquirenti – che adesso dovrà rispondere del reato di truffa ai danni di un ente pubblico.
Un ‘vizietto’, poi trasformatosi in una vera e propria abitudine, scoperto a seguito di minuziose indagini coordinate dalla Procura della Repubblica del Tribunale di Gela. I militari hanno infatti accertato che sul registro, acquisito dagli inquirenti su ordine del Pm, risultassero le firme, ma in realtà l’uomo se ne stava in giro per la città per commissioni personali varie, non rinunciando quotidianamente al caffè.
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05 Giugno 2013, 12:00