Pd, Marciante lascia la commissione di garanzia in Sicilia

Pd, ancora addii sulla scia del congresso regionale

Marciante lascia la commissione di garanzia: "Delusione e rammarico"

PALERMO – L’ultimo choc nel Pd siciliano arriva con una lettera di poche righe. La scrive Filippo Marciante, presidente della Commissione regionale di garanzia che avrebbe dovuto decidere su una vera e propria pioggia di ricorsi. Marciante rassegna le sue dimissioni “irrevocabili” da componente e da presidente dell’organismo.

La commissione regionale di garanzia

Un gruppo di iscritti che dal 2021 ha lavorato per passione politica, e gratuitamente, in un collegio che negli ultimi venti giorni è andato in tilt. Una trentina di ricorsi contro il contestatissimo congresso regionale che vede in corsa il segretario uscente, Anthony Barbagallo, e che si chiuderà domenica 1 giugno.

Congresso e ricorsi

Nelle ultime due settimane la Commissione regionale di garanzia si è riunita quasi ogni giorno. All’interno, pur essendo rimasta intatta la stima reciproca tra i componenti, si è consumata una lunga guerra di posizione tra due diverse correnti di pensiero rispetto ai ricorsi. La situazione è precipitata con le dimissioni di Marina Maltese, che hanno fatto venire meno il numero legale con soli quattro componenti rispetto ai nove originari.

Le lettere tra Palermo e Roma

Lunghe discussioni al termine delle quali, l’orientamento della Commissione, sarebbe stato quello di dichiarare buona parte dei ricorsi “tardivi”. Le dimissioni di Maltese, comunicate da Marciante a Roma, hanno sbarrato la strada alla votazione. Ne è venuto fuori un carteggio tra la commissione regionale e quella nazionale di garanzia, con quest’ultima che ha chiesto delucidazioni sull’elezione dei nove componenti della commissione regionale sul verbale di nomina della commissione regionale.

L’organismo presieduto da Stefania Gasparini ha poi chiesto di conoscere “l’esatto numero dei componenti” della commissione regionale per verificare che questa si trovasse “effettivamente nell’impossibilità di funzionare”.

Filippo Marciante
Filippo Marciante

Una richiesta che Marciante ha considerato “ultronea”: “Ritenevo che l’attività della nostra commissione fosse conosciuta e apprezzata dal partito a Roma, evidentemente mi sbagliavo”, dice utilizzando anche la parola “amarezza” nel constatare l’epilogo di tutta la vicenda nel Pd siciliano.

Marciante: “Rammarico e delusione”

Per il resto basta leggere la sua lettera di dimissioni che ha diversi destinatari, tra cui la segretaria nazionale Elly Schlein e lo stesso Barbagallo, per capire lo stato d’animo di Marciante che parla di “rammarico e profonda delusione” per quanto sta accadendo nel Partito democratico siciliano “a danno delle nostre iscritte – continua – e dei nostri iscritti”.

Nella sua missiva Marciante ringrazia comunque tutti i componenti dell’organismo da lui guidato “per l’impegno, l’abnegazione, il rigore e la competenza” messi “al servizio” del partito. Tutto questo prima di un finale amaro.


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