29 Luglio 2018, 16:52
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PATERNÒ – Caso Paternò: i Giovani Democratici si schierano contro le lotte fratricide. “Siamo alle solite”, esordiscono il segretario provinciale Bruno Guzzardi e quello locale Lino Fiorenza. “L’inesistente Partito Democratico della nostra città preferisce giocare alla faida per l’ennesima volta. dopo un anno di vera attività sul territorio, noi Giovani Democratici non tolleriamo l’uso sconsiderato del logo del Partito sui manifesti che si sono visti in giro a Paternò in questi giorni”, spiegano. “Noi, a differenza dei soliti noti del nostro Partito, abbiamo operato sempre nell’interesse della comunità sin dal nostro ultimo Congresso, rispettando sempre tutto e tutti”, attaccano.
Guzzardi e Fiorenza picchiano duro. “Un simbolo non è solo un’immagine. Un simbolo rappresenta una comunità, i suoi valori e ciò in cui tutti noi crediamo. Ci rammarica sapere che ci sono persone che non ne comprendono il significato e decidono di usarlo senza consultare nessuno e senza seguire le regole, come se avessero la pretesa di rappresentare una comunità politica che non hanno neanche interpellato”, argomentano i giovani dem.
La vicenda diventa un ghiotto spunto per intavolare una discussione complessiva sulla tenuta del partito. “La nostra comunità protesta, non per il contenuto, quanto per l’appropriazione. Siamo stanchi di queste continue lotte fratricide. Pretendiamo un cambiamento radicale: vogliamo finalmente voltare pagina. Per questo motivo prendiamo le distanze da questi sterili conflitti interni”, continuano.
I due nutrono ancora qualche speranza di cambiamento. “Chiediamo a tutti gli iscritti di concentrare le proprie forze per costituire una realtà nuova lontana da queste tare mentali”. “Una realtà che si occupi dello sviluppo della nostra Paternò, piuttosto che delle continue scaramucce interne”, spiegano e promettono un impegno diretto. “Noi, Giovani Democratici, ci faremo promotori di questo percorso e ci batteremo con tutte le nostre forze per cambiare davvero le cose: uniti resistiamo, divisi cadiamo”, dicono. “Noi vogliamo stare in piedi, voi?”, chiedono provocatoriamente.
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29 Luglio 2018, 16:52