Bilancio o non bilancio? | Questo è il problema…

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09 Aprile 2010, 12:03

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Un dibattito senza troppe sorprese quello in corso da questa mattina all’hotel  Magaggiari di Cinisi dove gli stati maggiori del Partito democratico discutono del rapporto con il governo Lombardo alla presenza dell’inviato di Pierluigi Bersani, Maurizio Migliavacca. Come da previsione, il punto più caldo sul tavolo è l’atteggiamento da assumere in vista del voto sul bilancio regionale. Che due aree significative del partito siciliano sarebbero anche pronte a votare. Si tratta di quella che fa capo ad Antonello Cracolici e Beppe Lumia, che però chiede nel suo intervento che la manovra non sia “leggera” ma contenga “elementi di innovazione e di sviluppo”, e dell’area di ex margheritini che domani a Caltanissetta battezzerà il movimento “Innovazione”. Un’area rappresentata nella mattinata di Cinisi da Francantonio Genovese e Nino Papania e che i rumours vorrebbero pronta  addirittura all’ingresso al governo, ipotesi invece che Lumia oggi espressamente esclude. E poi ci sono quelli che di votare il bilancio non  vogliono sentirne parlare. L’area della mozione Mattarella, in primis, con Bernardo Mattarella, Tonino Russo, che invita nel suo intervento a mettere da parte la questione dell’inchiesta giudiziaria e a valutare l’impossibilità politica di votare la manovra del governo dall’opposizione (e nel dicembre scorso la linea che il partito si diede fu proprio quella della “alternativa e dell’opposizione”), e Vladimiro Crisafulli, che domani corre per le primarie a sindaco di Enna, in una provincia in cui il Pd è tornato a fibrillare. Il senatore ennese è tranchant: “Il bilancio non è una riforma. Noi siamo all’opposizione e votiamo so lo leggi di riforma. Quindi il bilancio non possiamo votarlo. Se lo facciamo, diventiamo maggioranza e allora tanto vale a quel punto che entriamo al governo”.
Nel variegato schieramento che si oppone al voto della manovra ci sono anche l’ex cislino Giovanni Barbagallo e Rita Borsellino (che oggi non partecipa alla riunione), oltre al grande assente (giustificato, fa sapere lui) della giornata di Cinisi, Enzo Bianco, strenuo oppositore dell’inciucio. Tra i deputati regionali, numericamente, prevale la posizione dialogante. Di elezioni non si vuol sentir parlare e una bocciatura del bilancio a quelle
porterebbe dritto. E così la netta maggioranza del gruppo parlamentare sarebbe disposta a votare una manovra. Ma non quella che si è vista fin qui, troppo “leggera” e timida, come hanno ribadito oggi Lumia e Cracolici. Tra i
parlamentari nazionali, invece, sembra prevalere la linea opposta. Poi c’è la  base, che tutti evocano. “Sono convinto che l’ottanta per cento della nostra base è d’accordo con noi”, dice un esponente della mozione Mattarella. Vai a saperlo. Lumia, dal canto suo, rilancia: “Non temiamo il confronto con la base, anzi sono il primo a chiedere di aprire un confronto con gli iscritti, che sono certo in grande maggioranza approvano questa linea”. Lo stesso Lumia ribadisce la sua posizione sull’inchiesta di Catania: sconti a nessuno se emergeranno
responsabilità nell’indagine su Lombardo, a quel punto si dovrà andare al voto anticipato. Uno spettro, quello del voto, che sottovoce aleggia nella giornata di Cinisi, apertasi sotto un bel sole primaverile che ha lasciato il posto a  nubi, gelo e pioggia battente.
Migliavacca, che secondo le previsioni dei presenti sarebbe venuto a frenare proprio sul voto alla manovra, ascolta, seduto al tavolo della presidenza accanto al segretario Giuseppe Lupo. Parlerà solo alla fine del dibattito, che vede ancora almeno una decina di iscritti a parlare. Il suo intervento, in una giornata in cui tutti recitano una parte già nota, rappresenta l’unica incognita della lunga giornata del Pd siciliano.

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09 Aprile 2010, 12:03

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