Pd, la quiete dopo la tempesta |Trovata l'intesa sul tema sanità - Live Sicilia

Pd, la quiete dopo la tempesta |Trovata l’intesa sul tema sanità

Sembra tornato il sereno nel Pd di Catania. Nel corso dell'ultimo forum sono state pianificate le azioni da intraprendere per la questione dei medici precari. Aiello (nella foto): "Necessario riaprire le trattative sindacali"

 

Il consuntivo
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CATANIA – Deposta l’ascia di guerra nel Pd etneo. La questione dei medici precari è stata al centro del secondo incontro del forum sanità del Pd. Proprio il tema che aveva di fatto scoperchiato le tensioni latenti all’interno della segreteria provinciale oggi diventa l’ingrediente principale dell’intesa. Sarebbe meglio dire della ritrovata intesa. Questo è quanto emerge dal comunicato stampa inviato per riassumere quanto accaduto nell’ultimo vertice dove si sottolinea “la proficua collaborazione sul tema sanità”.

A farsi portavoce del tema dei medici precari sono stati alcuni dei promotori del circolo Sanità, Emanuele Capodicasa e Gaetano Palumbo, i primi a sollevare la problematica. Alla fine delle loro relazioni il partito ha raggiunto “una posizione unitaria – si legge nel consuntivo inviato alla stampa – in merito al problema annoso del precariato nella dirigenza medica. Come più volte evidenziato nel corso di dibattiti e incontri pubblici con rappresentanti di categoria, i precari della Sanità siciliana tutti, compresi i lavoratori con contratti atipici nelle ASP, sono – scrivono i vertici della segreteria democratica –  le colonne portanti sulle quali poggiano le attività di centinaia di reparti in tutta l’Isola; poiché senza il loro ausilio, sarebbero a rischio chiusura numerosi presidi ospedalieri catanesi, lasciando così interi territori senza copertura sanitaria.”

“Un passo – dichiarano ancora –  importante verso la stabilizzazione di queste fondamentali figure professionali si era compiuta lo scorso anno grazie all’interessamento del Governo Nazionale, nella persona del sottosegretario Fadda, il quale, di concerto con tutte le sigle sindacali aveva individuato un percorso condiviso di uscita dal precariato, (attraverso un DPCM) senza penalizzare le regioni in piano di rientro finanziario attraverso un’attenta applicazione del decreto Balduzzi su tutto il territorio nazionale. Purtroppo questo percorso si è attualmente interrotto per cause a noi incomprensibili”.

Al confronto hanno partecipato il Segretario Provinciale del Pd Enzo Napoli, del Responsabile Provinciale Sanità del Partito Democratico Giuseppe Aiello e del Deputato Nazionale Giovanni Burtone, componente della Commissione Sanità alla Camera dei Deputati.

“Il recupero della dignità lavorativa – scrive nella nota Giuseppe Aiello, responsabile Sanità del Pd – attraverso l’uscita da una condizione di precarietà rimane un obiettivo strategico, che non può essere sacrificato sull’altare di logiche finanziarie se si vuole perseguire una logica di miglioramento dell’offerta sanitaria; ciò penalizzerebbe i lavoratori e i cittadini delle regioni del Sud Italia, creando di fatto cittadini di serie A e cittadini di serie B”.

“In definitiva, – conclude Aiello – questo Forum evidenzia la necessità, di una ripresa della trattativa sul DPCM in questione e una sua rapida e condivisa approvazione; ciò avrebbe come esito lo sblocco di migliaia di concorsi in tutta Italia e permetterebbe la proroga dei contratti attualmente in corso, nonché lo scorrimento delle graduatorie vigenti”.

Al termine del comunicato si evidenzia “la disponibilità dei vertici del Partito catanese, nelle persone del Onorevole Giuseppe Beretta (già promotore di interrogazione parlamentare), dell’ Onorevole Giovanni Burtone (XII commissione affari sociali) e dell’’onorevole Luisa Albanella (XI commissione lavoro) a farsi carico delle istanze di tutti i medici precari che guardano a questo Governo e a questo Partito come i principali interlocutori per una rapida risoluzione dei problemi della nostra sanità. Naturalmente si comprende come un esito negativo di tale vicenda, vada ad incidere, nello specifico, in maniera negativa proprio nella nostra regione, dove sono a rischio almeno 2500 lavoratori precari nel settore sanitario”.


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