I civatiani: “La segreteria si dimetta” | Napoli: “Determinanti alla Regione”

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15 Gennaio 2015, 06:29

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CATANIA. Tu chiamale, se vuoi: frizioni. O, forse, sarebbe più opportuno dire “mal di pancia”. O parlare, magari ancora, di una dialettica scoppiata mica tanto in punta di fioretto all’interno del Pd. Ed in principio (si fa per dire) sono state le recenti uscite del deputato Berretta e del consigliere di Palazzo degli Elefanti Notarbartolo a spezzare un letargo di dichiarazioni al vetriolo tutte interne al partito.

Oggi, è l’area dei “civatiani” che non le manda certo a dire: “Dopo il Congresso provinciale dello scorso anno e l’elezione del segretario avvenuta quasi all’unanimità, e dopo gli scontri nonché la questione delle tessere false si è deciso di confluire su Enzo Napoli – spiega il componente dell’assemblea nazionale, Danilo Festa -. Il problema è che da quando è stato eletto segretario ha convocato una sola direzione provinciale, da sette mesi a questa parte l’organismo non si riunisce: le uniche volte sono state per conferire le cariche e, dopo le amministrative per una verifica superficiale del voto. Cosa voglio dire? Voglio dire che all’interno del partito non c’è alcun confronto. Oggi, sono solo i Circoli che con coraggio lanciano iniziative. E se non fosse per alcuni deputati che mettono il simbolo del partito sulla locandina, non vi sarebbe più alcuna azione politica del Pd”.

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Per Danilo Festa ci sono anche altre questioni da dirimere: “Vi sono state scelte personali che causano danno alla comunità. Lo stesso segretario provinciale del Pd è entrato nell’ufficio di gabinetto dell’assessore regionale al Turismo; il vice-segretario è vice-presidente dello Stabile; il tesoriere provinciale è Ragioniere capo al comune di Motta con una amministrazione pro-discarica, in netto contrasto con quelli che sono i dettami stessi del partito. I nostri dirigenti hanno optato per cariche personali: non li biasimiamo ma almeno lascino libero il partito. Si dimettano dalla segreteria per dare un nuovo corso al partito dove non c’è più discussione e gli organismi sono messi a tacere”.

Sul fronte opposto, il segretario provinciale, Enzo Napoli, ribatte tentando di stemperare i toni: “Abbiamo avuto dei passaggi difficili a livello regionale e, di recente, anche le festività non hanno permesso di farci incontrare. Entro il mese la direzione provinciale verrà, comunque, convocata e tranquillizzo gli amici dell’area Civati che ci confronteremo: fermo restando che l’esecutivo si è riunito più volte affrontando diverse questioni, anche quelle che riguardano gli incarichi dei quadri dirigenziali del partito che, mi sembra, essere parecchia forzata ma ne parleremo in direzione. Tengo a sottolineare che le iniziative le abbiamo fatte: sugli immigrati e sui giovani, ad esempio. Le dimissioni? Capisco che si voglia che la direzione si riunisca sempre, ma si tratta di convocare circa 170 persone. Noi, da Catania, abbiamo contribuito a chiudere positivamente la discussione a livello regionale. E non mi sembra una cosa da poco”.

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15 Gennaio 2015, 06:29

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