Pd, lunedì la segreteria regionale |Si decide su Micari dopo lo strappo - Live Sicilia

Pd, lunedì la segreteria regionale |Si decide su Micari dopo lo strappo

Raciti convoca il partito. Il Centro democratico: valutare altri nomi. Ma dagli alfaniani si conferma il via libera.

PALERMO – E alla fine il Pd siciliano finalmente tornerà a discutere in plenaria di elezioni regionali. L’ultima volta lo aveva fatto quando ancora si parlava di Piero Grasso. Fausto Raciti ha convocato per lunedì prossimo alle 15 la segreteria regionale insieme ai parlamentari e asi segretari provinciali. Dopo lo strappo con i bersaniani e SI (che hanno mollato i dem per via del patto con Alfano), il partito siciliano prova a battere un colpo. La candidatura di Fabrizio Micari, proposta da Leoluca Orlando e benedetta da Matteo Renzi, ora che il campo largo sul “modello Palermo” sembra tramontato, potrebbe essere messa in discussione pur rimanendo al momento in pole position.

Davide Faraone ha fatto appello ai bersaniani per non rompere definitivamente, ma sembra che ormai le strade degli ex compagni di partito si dividano. E la nota di Raciti di ieri scaricava su Capodicasa e compagni al responsabilità del divorzio. E allora circolano ancora con insistenza voci su una possibile virata su Nino Caleca, avvocato ed ex assessore, che piacerebbe agli ambienti moderati della coalizione. O di un ritorno a una candidatura politica, con lo stesso Faraone papabile come Giuseppe Lupo. Lunedì il partito discuterà a viso aperto in via Bentivegna. Quando mancheranno praticamente due mesi al voto.

Intanto, gli alleati del Centro democratico di Bruno Tabacci si fanno sentire. Malgrado le parole espresse oggi da Pisapia, molto vicino a Tabacci, in favore del progetto “civico” di Orlando, gli uomini di Cd nell’Isola sembrano guardare altrove. Dice Francesco Attaguile, leader di Cd in Sicilia: “Le ragioni fondanti dell’intesa tra Tabacci e Pisapia sono di includere non di escludere. Quindi bisogna cercare con pazienza la posizione che unisce. Noi stiamo lavorando a una convergenza su Micari, su cui mi sembra ci siano resistenze, ma se questa non è possibile, trovare una soluzione che faccia vincere per arginare il pericolo giallo, ovvero il populismo”.

Attaguile fa notare l’esistenza di un problema “catanese”. Già evidenziato nei giorni scorsi dal vicesegretario regionale del Pd Francesco Marano, vicino a Enzo Bianco. Il movimento centrista auspica insomma un allargamento della coalizione. “Ci sono le perplessità di Bianco. Lo sforzo del sindaco di Palermo è commendevole. Ma al di là della cinta daziaria di Palermo il supporto di Orlando si affievolisce molto. Spingere su una candidatura Micari a Catania è molto complicato soprattutto se il centrodestra si compatta”, osserva Attaguile. I “tabacciani” siciliani hanno guardato con favore alla candidatura di Lagalla: “Se si riscontra che questo non è possibile, vediamo su cosa si può creare una aggregazione. Ho sentito parlare nelle ultime ore di Caleca: tanto di cappello ma se determina una convergenza. Spero che la sinistra capisca che arricciando sempre il naso si perde. La coalizione ne discuta insieme”. 

A sentire gli alleati moderati però, il nome di Micari dovrebbe tenere.  I Centristi per la Sicilia oggi riuniscono a Catania il loro gruppo parlamentare, che incontrerà il presidente del partito Gianpiero D’Alia. La riunione servirà a fare un punto sulle regionali. Dai casiniani fin qui è arrivato un sostanziale via libera sul nome di Micari. Che potrebbe resistere. La pensa così il coordinatore regionale degli alfaniani Giuseppe Castiglione: “Quello del rettore di Palermo è un nome largamente condiviso, non penso che possa mutare qualcosa. Per quanto ci riguarda non c’è nessuna pregiudiziale. Poi ovviamente dovrà essere la coalizione a decidere, tutta insieme. E io mi auguro sia ampia. In Parlamento in questi anni noi di Ap abbiamo votato tante leggi importanti insieme a Mdp, dall’agricoltura al caporalato, dagli sprechi alimentari al biologico”.


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