28 Gennaio 2020, 18:47
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“Mi sento di sottoscrivere le parole con le quali Romano Prodi invita il PD ad aprirsi alla partecipazione di chi sta nel campo democratico. Non possiamo essere il partito delle tessere, dobbiamo ascoltare la società che attorno a noi è cambiata per offrire un progetto politico nuovo per il Sud e per l’Italia”.
Giuseppe Lupo, capogruppo del Pd all’Ars condivide questa riflessione su facebook, accompagnandola all’intervista a Romano Prodi del Corriere della sera in cui l’ex premier auspica un Pd quanto più aperto possibile dopo l’esperienza dell’Emilia Romagna. E il dirigente palermitano dem ribadisce la sua perplessità sulla possibilità che al congresso del Pd siciliano, che dovrebbe svolgersi in primavera, votino solo gli iscritti e non si ricorra più a primarie aperte. “Anche per questo difendo il ruolo delle primarie aperte per la scelta dei vertici del PD!”, scrive Lupo, che riporta un passaggio delle parole di Prodi: “La lezione che viene dall’Emilia-Romagna è una sola: nei momenti di crisi i partiti si devono aprire. Perciò ora Nicola Zingaretti vada avanti con vigore con la riforma e spalanchi le porte del Partito democratico. Convochi una grande assise aperta a tutti, dove discutere in modo libero, su come la politica deve interpretare i grandi cambiamenti della società”.
Il tema non è da poco. Già nei giorni scorsi Lupo e altri dem di primo piano, Baldo Gucciardi e Nello Dipasquale, si erano pronunciati in favore delle primarie aperte. Ma a Livesicilia il commissario del partito siciliano Alberto Losacco ha manifestato invece l’orientamento di procedere solo con il voto degli iscritti, che verrebbero chiamati a eleggere contestualmente i segretari provinciali. Il nuovo statuto del Pd prevede che si proceda così ma assicura anche alle regioni la possibilità di derogare ricorrendo ai gazebo e alle primarie aperte. “Facciamo come in Emilia, un Pd aperto anche nel Sud”, titolava oggi l’intervista al Manifesto del ministro siciliano Peppe Provenzano. Che invoca un’apertura al “protagonismo sociale” e invita il partito ad “aprirsi al buono che c’è nella società meridionale”.
La decisione arriverà a giorni con la stesura dei regolamenti da parte del commissario, passaggio che aprirà ufficialmente la stagione congressuale che comincerà con i circoli. Al momento, l’unica candidatura alla segreteria regionale ufficializzata è quella di Antonio Ferrante con la sua mozione “Ricominciamo dalla Sicilia”, che punta a ricucire il rapporto con la base. Tra i papabili si parla del compagno di corrente di Losacco (e di Lupo) Anthony Barbagallo, deputato regionale catanese. Ma altri possibili aspiranti segretari per ora restano coperti.
*Aggironamento ore 19.48
“Con il nuovo tesseramento il Pd siciliano ha avviato quel processo d’apertura indicato dal segretario nazionale. È l’importante inizio di un percorso che conoscerà la sua prossima tappa nel congresso regionale per l’elezione del nuovo segretario in Sicilia”. Lo scrive in una nota il commissario regionale Alberto Losacco. “Grazie al tesseramento online – aggiunge – siamo riusciti a intercettare una platea di nuovi iscritti. Persone che non partecipavano alla vita di partito o che avevano smesso di farlo perché, purtroppo e troppo spesso, i circoli in Sicilia più che rappresentare qualcosa, rappresentavano qualcuno. È stato un primo prezioso passaggio, una rinnovata comunità che adesso dovrà animare una stagione congressuale all’insegna di questo processo di apertura e che poi dovrà continuare anche con la scelta dei candidati per le prossime sfide elettorali”. “È per questo – prosegue Losacco – che il congresso va celebrato secondo le tempistiche che sono già state discusse e decise. È necessario celebrarlo anche per riavere una struttura sui territori, che sono indispensabili per un Pd che, proprio come accaduto in Emilia, diventi fulcro di quel campo riformista in grado di sconfiggere la destra dell’odio e della paura”.
(ANSA).
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28 Gennaio 2020, 18:47