02 Giugno 2013, 15:22
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PALERMO – La polemica sulla convivenza tra Pd e Megafono non e’ archiviata. Così come il duello, eterno, tra Mirello Crisafulli e Beppe Lumia. L’ex senatore ennese non fa passi indietro e torna all’attacco di Lumia e del movimento di Crocetta, invocando nuovamente l’intervento del partito nazionale e attaccando l’ex presidente dell’Antimafia anche sulle imbarazzanti intercettazioni di Beppe Arnone.
“Prendo atto – si legge in una nota di Crisafulli – delle reazioni nervose e patetiche del senatore Lumia, il quale farebbe bene ad evitare di sfuggire alla questioni poste da me alla Commissione nazionale di garanzia e dica se ritiene normale aver concordato con l’avvocato Arnone l’aggressione mediatica nei confronti di magistrati, oltre che di dirigenti del Pd, assicurandogli, in cambio, la candidatura certa alle elezioni regionali”.
Parole molto pesanti che fanno riferimento a quelle di Beppe Arnone, intercettato in un’inchiesta della procura di Agrigento, che diceva di essere stato utile per danneggiare (altro il verbo usato) il magistrato catanese Gennaro, che all’epoca indagava Raffaele Lombardo”.
Ma Crisafulli ribatte anche su un tema squisitamente politico, come la difficile convivenza tra Pd e Megafono. “Dica chiaramente – incalza Crisafulli rivolto a Lumia – se ha concordato con l’onorevole Bersani anche le sue visite elettorali previste a Leonforte e Piazza Armerina, per sostenere i candidati sindaci del Megafono, in contrapposizione ai candidati ufficiali del Partito Democratico. Cosa che sta avvenendo in tutta la Sicilia”.
Vano, dunque il tentativo di archiviare le polemiche da parte di Rosario Crocetta: “Io sono un dirigente del Partito democratico, non scherziamo”. Rispondeva così due giorni fa il presidente della Regione alla domanda di Livesicilia riguardo le polemiche su Megafono e dintorni.
Nessuna ambiguità, dunque, nessun conflitto con il Megafono, un movimento, a detta sempre di Crocetta, voluto esplicitamente dall’allora segretario del Partito Democratico, Pier Luigi Bersani. Non secondo Crisafulli, che insiste sulla rivalità tra il Megafono e il Pd, schierati in alcuni casi a sostegno di candidati contrapposti alle imminenti elezioni amministrative in molti centri della provincia della sua Enna.
Un’anomalia che per la verità non è stata rimarcata solo da Crisafulli, ma anche da altri esponenti del Partito democratico come il lettiano Pino Apprendi. “E’ venuto il momento di dire basta all’ipocrisia – continua Crisafulli – e di applicare lo Statuto del partito nei confronti di Lumia, eliminando posizioni politicamente equivoche, che non possono più essere tollerate”.
Crisafulli aveva già chiesto un intervento del partito nazionale. Crocetta, però, raccontando a Livesicilia di una cena con Epifani aveva detto che questo genere di beghe non interesserebbero il partito romano. Lumia, dal canto suo, rispedendo al mittente le accuse di Crisafulli, aveva auspicato la sua esclusione dal Partito democratico, accusandolo di “collusioni e consociativismo”.
Crisafulli, escluso all’ultimo momento dalle liste delle Politiche proprio dal partito romano, non accenna a mollare la presa sull’eterno avversario interno Lumia: “Infine, – conclude Crisafulli – il fatto che il senatore Lumia, voglia far rivivere fantasmi per sviare l’attenzione delle questioni vere è un gioco ormai troppo scoperto, che fa venire a galla solo la pochezza dei suoi argomenti, tanto più che i fantasmi sono gli stessi che incontrava Raffaele Lombardo, dallo stesso Lumia fortemente sostenuto e che allora non lo scandalizzarono affatto”.
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02 Giugno 2013, 15:22