25 Novembre 2016, 13:02
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PALERMO – Il tema del convegno riguarda l’organizzazione e la formazione del “Sistema salute”. Ma anche il volantino che lo ha annunciato, affisso sui muri dell’ospedale Cervello ne ha svelato la sua “natura”: un convegno politico, in realtà, visto che, come il logo dimostra, è stato organizzato dal gruppo parlamentare all’Ars del Partito democratico.
E in effetti, ad aprire i lavori è stato il capogruppo Dem, Alice Anselmo, nell’Aula magna dell’ospedale palermitano, dando vita a un primo dibattito moderato da Aurelio Anselmo. Non è un caso di omonimia. Aurelio è il padre di Alice, è un docente universitario, così come la figlia-capogruppo, ed è presente al convegno in qualità di presidente dell’Aida (Associazione Internazionale di Diritto delle Assicurazioni). Il dibattito ha previsto anche la presenza del rettore di Palermo Fabrizio Micari e del suo predecessore Roberto Lagalla, entrambi avvistati in occasione delle Leopolde sicule di Davide Faraone, oltre al manager del Policlinico Renato Li Donni e al presidente della commissione Sanità, anche lui deputato Pd, Pippo Digiacomo.
Ma a far discutere è anche la “tempistica”. Il convegno di partito, dentro una struttura pubblica, a nove giorni dal voto referendario, ha fatto saltare sulla sedia il Movimento cinque stelle che ha annunciato una interrogazione urgente alla Camera dei deputati. “Mi ero illusa – ha detto la deputata Giulia Di Vita – che la professionalità dell’ospedale Cervello fosse garantita anche nella serietà delle scelte apolitiche e invece pare proprio di no. Un convegno – si chiede la parlamentare – su come valorizzare i professionisti e dare valore al sistema? Immagino che parleranno degli stessi professionisti che continuano a chiedere senza essere ascoltati il contratto cui hanno diritto, un piano sanitario regionale e un organico che non faccia arrancare le strutture sanitarie siciliane. Il Pd – conclude la deputata – è in piena campagna elettorale e nessun luogo, neanche quelli che non dovrebbero avere colore politico, sono esonerati dal contagio. Ho interrogato il ministro sul caso. Gli ospedali non sono una sede di partito”.
E critiche giungono anche dal sindacato dei medici ospedalieri Cimo: “E’ da stigmatizzare – fa sapere il sindacato – che durante una campagna elettorale, per una manifestazione promossa da un partito, qualsiasi esso sia, si occupino spazi di un’azienda sanitaria pubblica al solo fine di ottenere una visibilità ad altri negata. Con ciò approfittando – prosegue il Cimo – di una posizione di potere che gli consente questa indebita occupazione (a titolo gratuito? ) e camuffando da manifestazione scientifica quella che ha tutto il sapore e l’aspetto di una manifestazione politica. Neanche durante la prima repubblica – conclude il sindacato – si era arrivati a tali modalità di ostentazione superando livelli di decenza istituzionale”.
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25 Novembre 2016, 13:02