28 Ottobre 2013, 16:39
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PALERMO- Dai congressi provinciali del Partito democratico viene fuori un quadro molto frammentato. Fatta esclusione per il capoluogo siciliano, dove ha conquistato la guida provinciale del partito Carmelo Miceli, renziano sostenuto anche dall’areaDem del segretario regionale Giuseppe Lupo, dai lettiani di Pino Apprendi e dal Megafono di Rosario Crocetta, nelle principali città siciliane la maggior parte dei congressi è stata rinviata. Guardando il panorama generale dell’Isola, comunque, da questa fase congressuale per il rinnovo delle segreterie provinciali ne escono benino i renziani che però non stupiscono.
Mai da soli, più spesso in squadra con area Dem e Megafono, gli esponenti dell’area del Pd che fa capo al sindaco di Firenze Matteo Renzi hanno conquistato Palermo, con Miceli appunto, e sono attualmente in vantaggio nella provincia Trapani con il candidato Marco Campagna, anche lui espressione di un’area più ampia, come quella palermitana. A Trapani città, però, i congressi sono stati rinviati al 3 novembre, così come a Erice, dove si svolgeranno questo giovedì: problemi ‘tecnici’ legati alle sedi (era stata individuata una sede unica a Trapani ma troppo piccola per i congressi delle due città) e “nessun caso Catania”, chiariscono i dirigenti del Pd trapanese.
Per il resto è ancora tutto da vedere. A Catania il congresso è stato rinviato a data da destinarsi, e si contenderanno la segreteria provinciale il candidato cuperliano sostenuto dal sindaco Enzo Bianco Iacopo Torrisi e lo sfidante renziano sostenuto anche da Megafono e dai cuperliani di Giuseppe Berretta Mauro Mangano. Ma la partita non è ancora iniziata. A Messina, invece, si attende ancora la redistribuzione dei circoli. Erano 60 solo nella città sullo Stretto, dovranno diventare 10. Una procedura che ha inevitabilmente ritardato la fase congressuale in tutta la provincia. Il risultato, comunque, è scontato: nel messinese, infatti, tutte le aree del partito si sono compattate a sostegno di Basilio Ridolfo, uomo di Francantonio Genovese. Tutte, fatta esclusione per una parte di renziani che, però, non hanno presentato altre candidature.
Altro candidato unico a Caltanissetta, dove Giampaolo Alario, candidato dell’ex parlamentare Miguel Donegani e il renziano Alessandro Lo Giudice, si sono ritirati convergendo, invece, sul candidato cuperliano Giuseppe Gallé, che è diventato segretario con circa il 70 percento delle preferenze.
Ma è a Enna, Agrigento e Ragusa che l’area Renzi in Sicilia ha avuto una sonora sconfitta. Con il 98,5 percento delle preferenze il nuovo segretario di Enna Mirello Crisafulli (Nuovo Corso Pd) ha staccato di centinaia di voti il candidato renziano Carmelo Nigrelli. Altra vittoria dei cuperliani ad Agrigento, dove Giuseppe Zambito, sostenuto dall’area Rifay Pd rappresentata dal parlamentare regionale Giovanni Panepinto e dal deputato nazionale Tonino Moscatt, ma anche dagli assessori Nelli Scilabra (Megafono) e Mariella Lo Bello, ha vinto sull’altra candidata Giovanna Iacono con quasi il doppio delle preferenze in più.
Sarà ballottaggio, invece, a Ragusa, dove nessuno dei tre candidati ha ottenuto il 50 percento più uno dei voti. E il 4 novembre prossimo la scelta sarà tra i primi due arrivati: Giovanni Denaro, uomo vicino al sindaco di Vittoria Giuseppe Nicosia, e Giuseppe Calabrese, sostenuto anche dalla senatrice renziana Venerina Padua. Il candidato ufficiale dei renziani Mario D’Asta, invece, è rimasto fuori dalla competizione.
Resta ancora un punto interrogativo, assieme a Messina, Catania e Trapani, la provincia di Siracusa, dove corrono per la guida provinciale del Pd Liddo Schiavo dell’area Renzi e Carmen Castelluccio, cuperliana sostenuta anche dal parlamentare regionale Bruno Marziano. A Siracusa i congressi si chiuderanno il 3 novembre, ma come da regolamento in tutta la Sicilia le assemblee provinciali che dovranno ratificare l’elezione dei nuovi segretari dovranno svolgersi entro e non oltre la data del 7 novembre.
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28 Ottobre 2013, 16:39