07 Gennaio 2025, 15:02
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PALERMO – Partito democratico, in Sicilia scoppia la battaglia del congresso regionale. Pochi giorni dopo gli scossoni provocati dalla finanziaria, si accende una nuova miccia: 16 esponenti del partito chiedono di bloccare la convocazione dell’assemblea del prossimo 11 gennaio.
Una mossa diretta a intaccare la strategia del segretario regionale Anthony Barbagallo: “Non si capisce perché Barbagallo – dice Fabio Venezia, deputato regionale del Pd a LiveSicilia – teme lo strumento delle primarie e vuole forzare per toglierle in un momento in cui il partito siciliano ha estremo bisogno di contaminazione”.
Il documento, firmato da 16 esponenti del Pd siciliano, è indirizzato a Barbagallo, al responsabile organizzativo Igor Taruffi e alla commissione nazionale di garanzia del partito.
Primo firmatario è il deputato regionale Giovanni Burtone, insieme a lui ci sono 15 esponenti di punta del Pd, a partire dall’eurodeputato Giuseppe Lupo e dalla deputata nazionale Anna Maria Furlan. Tra i nomi non si scorgono quelli di Antonello Cracolici e di Nello Dipasquale, ma l’elenco dei deputati dell’Ars è lungo, a partire dal capogruppo Michele Catanzaro. Seguono Fabio Venezia, Ersilia Saverino, Tiziano Spada, Calogero Leanza e Mario Giambona.
E ancora, tra i firmatari anche volti noti del Pd, come Teresa Piccione, Antonio Rubino, Pietro Bartolo, Domenico Venuti, Eleonora Sciortino, Marco Guerriero e Felice Calabrò.
I firmatari del documento mandano un siluro a Barbagallo evidenziando la “nullità” della convocazione dell’assemblea regionale dell’11 gennaio, “ovvero la sua irregolarità ed irritualità, in quanto contraria alle norme statutarie del partito, considerato che, a norma appunto dello statuto in vigore, l’assemblea non può essere convocata dal segretario regionale. Invero, è statuito ed a tutti ben noto che l’assemblea deve essere convocata dal presidente del partito o, nelle more dell’elezione dello stesso, dalla commissione per il congresso”.
E ancora, nella convocazione firmata dal segretario Barbagallo “non è stata inserita l’elezione del presidente dell’assemblea all’ordine del giorno” e la bozza del regolamento congressuale proposta “è in netto contrasto sia con lo statuto del partito democratico siciliano che, per l’appunto, con il deliberato della commissione nazionale di garanzia del 23 dicembre 2024”.
In pratica, deputati e aderenti contestano la mancata previsione delle primarie aperte agli elettori per la scelta del segretario.
Contestata anche la “formale convocazione dei componenti dell’assemblea regionale tramite un post su facebook”. Su queste basi chiedono anche “il rinvio della data individuata” e richiamano la decisione della commissione di garanzia del 23 dicembre 2024.
Poco prima di Natale, la commissione regionale del Pd Sicilia aveva chiesto un parere alla commissione nazionale del partito su alcuni aspetti. Il primo era l’individuazione dell’organo competente per adottare il regolamento congressuale; il secondo, invece, l’interpretazione dello statuto del 2009, mai modificato.
La commissione nazionale aveva puntualizzato che l’elezione del segretario e dell’assemblea può avvenire anche da parte degli elettori del Pd, con le primarie, se è previsto da una disposizione dello statuto regionale. In particolare, quello siciliano, contempla il voto aperto agli elettori da circa 15 anni e per qualsiasi modifica la competenza è dell’assemblea regionale.
“Da sempre -spiega Fabio Venezia – i congressi regionali in Sicilia si sono celebrati con le primarie e lo statuto regionale attualmente in vigore, come specificato dalla Commissione Nazionale di Garanzia lo scorso 23 dicembre, le prevede”.
Quindi l’affondo al segretario regionale: “Non si capisce perché Barbagallo teme lo strumento delle primarie e vuole forzare per toglierle in un momento in cui il partito siciliano ha estremo bisogno di contaminazione e di riconnettersi con la propria base attuando una forte spinta di rinnovamento in linea con lo straordinario lavoro che a livello nazionale sta compiendo la nostra segretaria Elly Schlein”.
E ancora, insiste Venezia: “Le primarie da sempre hanno rappresentato un momento di rilancio e rivitalizzazione del partito. E proprio per questo vogliamo un congresso vero, con la più ampia partecipazione della base e dove ci si possa confrontare serenamente sui contenuti e su come, unendo le forze, possiamo creare un’alternativa al malgoverno delle destre in Sicilia”.
Nessun attacco a Elly Schlein, i firmatari della lettera a Barbagallo lo sottolineano a gran voce. Tra loro, il vice-presidente del gruppo parlamentare Pd all’Ars, Mario Giambona ha ribadito che “la richiesta di procedere a primarie aperte non è una contrapposizione alla nostra segretaria, ma il contrario”.
Nel mirino resta il segretario regionale Anthony Barbagallo. Del resto l’inverno caldo del Pd è appena iniziato.
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07 Gennaio 2025, 15:02