Pd, vertice per cercare un’intesa | I renziani chiedono di azzerare tutto

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30 Agosto 2014, 17:09

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PALERMO – Certo, il ciclone Piano giovani che ha travolto il governo non aiuta a svelenire il clima. Ma nella maggioranza, e in particolare nel Pd, continua il lavoro sotterraneo per riprendere il filo del discorso con Rosario Crocetta, interrotto dalle ferie estive. Il punto resta quello: mettere mano alla composizione della giunta, sanare la rottura che ha lasciato fuori dal governo un grande pezzo del Pd siciliano, e ripartire per imprimere un cambio di passo all’andatura claudicante della giunta.

Incontri e contatti nelle ultime ore tentano di sbloccare l’impasse, e oggi pomeriggio è convocato un incontro alla sede regionale del Pd, un vertice in cui il segretario Fausto Raciti farà il punto con le diverse anime del partito. Crocetta, dopo il caos scatenato dal “flop day” aveva frenato sul rimpasto. Ma la necessità di sbloccare lo stallo e far ripartire i rapporti tra governo e maggioranza è sempre più avvertita dal partito, che teme sempre di più per il futuro della legislatura dopo i gravi scivoloni collezionati dal governo.

Nel Pd in particolare cresce la voglia di caratterizzare in modo più politico la giunta, rinunciando a qualche tecnico (o similtecnico) magari per far posto anche a deputati, ipotesi che Crocetta non ha mai accettato. E che invece in passato i cuperliani non hanno disdegnato e che negli ultimi giorni è stata sdoganata anche da Salvatore Cardinale e ora anche da Giuseppe Lupo, che sta cercando di mediare: “Si era già parlato in passato del possibile ingresso dei capigruppo in giunta – dice l’ex segretario -. Non credo che una presenza politica possa essere un problema per il presidente della Regione, semmai rafforzerebbe il rapporto tra maggioranza e governo”. Un’ipotesi, quella di mandare al governo il capogruppo Baldo Gucciardi, che incontra già qualche consenso. Sarà possibile trovare su questo un accordo con il governatore? Presto per dirlo, ma l’ipotesi è sul tavolo.

E a inserirsi nelle trattative potrebbe essere anche la vicepresidenza dell’Ars, lasciata vacante da Salvo Pogliese, trasmigrato a Bruxelles. Il suo successore si voterà a metà settembre. Le opposizioni reclamano per prassi la poltrona, ma non è detto che la maggioranza non scelga di tenerla per sé, utilizzando l’ambita poltrona per un riequilibrio interno alle correnti del Partito democratico.

Ma i renziani doc sarebbero poco propensi a una soluzione fatta di ritocchi. L’ala guidata da Davide Faraone, da tempo impegnato a Roma e meno presente nelle trattative siciliane, è pronta a chiedere un azzeramento totale che coinvolga la giunta ma anche le presidenze di commissione all’Ars (il Pd ne ha tre, tutte in mano all’area Cuperlo) e la composizione della segreteria del partito. Ripartire da zero e ricominciare, con un nuovo patto di coalizione che parta dai contenuti, in particolare da quelli proposti nel suo “decalogo”, rimasto lettera morta, dallo stesso Faraone, che lunedì non sarà al vertice. Ci saranno però per l’area Renzi Gucciardi, Zambuto e il vicesegretario Mila Spicola, che oggi in una lunghissima nota ha anticipato l’idea dell’azzeramento. “Azzerare e ripartire? Sono d’accordo – dice Spicola -, ma su tutti i fronti: chiedo a Rosario Crocetta e al Pd tutto, di cui il presidente è dirigente, di agire di concerto con la coalizione per rifare la Giunta, tutta, ma non solo, chiedo di azzerare e rifare i presidenti di Commissione e dell’Assemblea e mettere nello stesso piatto due riforme importanti: primo, una legge elettorale che ridisegni l’assetto istituzionale e i rapporti tra Presidente, Aula, Giunta ed elettori, che ricrei un rapporto di fiducia e credibilità, e una riforma dell’apparato burocratico amministrativo”.

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Qualsiasi semplice ritocco della giunta finirebbe per intaccare le posizioni delle varie correnti. I renziani, ad esempio, hanno due assessori in giunta, che qualcuno nel partito considera eccessivi. Sacrificarne uno creerebbe qualche problema: chi dovrebbe far posto? Ma anche la partita dei cuperliani si scontra con i numeri: complicato farne entrare due in giunta, il posto a disposizione potrebbe essere solo uno.Non troppo interessato a una ricomposizione sembra Antonello Cracolici, che spara ormai a zero sul governo da settimane. Gli assetti attuali, infine, stanno più che bene all’ala più vicina a Crocetta, quella di Beppe Lumia.

Insomma, gli sforzi di Raciti continuano a trovare più di un ostacolo. Il gruppo di Faraone a questo punto prova a sparigliare. Ma è facile prevedere che la proposta di un Big bang che riporti la legislatura all’anno zero incontrerà più di un ostacolo. E viene letta da qualcuno come il tentativo di arroccare la palla in tribuna per mantenere lo stallo. Il segretario Raciti, dal canto suo, sembra sempre dell’idea che la migliore soluzione sia quella di proporre quattro nomi nuovi, politici, e ripartire dai fatti.

Il rischio è che il pantano tra Pd e governo s’infittisca. E l’idea di una fine anticipata della legislatura, magari per un “incidente”, comincia a farsi sempre più strada nelle conversazioni di Palazzo.

Tra il dire e il fare, inoltre, c’è di mezzo il caos Piano giovani. La settimana prossima tornerà a riunirsi, dopo la drammatica seduta dei giorni scorsi, la commissione Lavoro dell’Ars. Un passaggio che rischia di acuire ulteriormente le tensioni interne alla maggioranza, dopo il sostanziale abbandono da parte del partito dell’assessore Scilabra.

 

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30 Agosto 2014, 17:09

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