Pdl, deputati rischiano | il pignoramento delle indennità

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17 Ottobre 2013, 16:22

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PALERMO- “Due a zero”. Così l’avvocato Vito Patanella, legale degli undici dipendenti dell’Assemblea regionale che hanno contestato il mancato pagamento dei Trf da parte di alcuni deputati del Pdl, ha commentato, soddisfatto, la sentenza del giudice del lavoro che qualche mese fa ha emesso gli undici decreti ingiuntivi che obbligavano i parlamentari coinvolti (tra cui Francesco Scoma, ora senatore del Popolo delle Libertà) a pagare. Quello stesso giudice, oggi, ha respinto la richiesta di sospensione dei decreti, avanzata dai deputati con un’opposizione formale a fine settembre.

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E i parlamentari, quindi, saranno obbligati a pagare, pena il pignoramento delle indennità parlamentari. Si tratta di 220.000 euro più interessi, che divisi per gli otto deputati coinvolti fanno circa 25.000 euro a deputato. Tra di loro anche il capogruppo all’Ars Nino D’Asero, l’ex capogruppo e non più parlamentare Innocenzo Leontini e poi l’ex presidente dell’Ars Francesco Cascio e i deputati Marco Falcone, Salvo Pogliese, Vincenzo Vinciullo e Santi Formica (ora Lista Musumeci). Adesso, i dipendenti dei gruppi ai quali non è stato pagato il Tfr – c’è chi è in credito di 15 , chi di 30 mila euro – dovranno decidere se dare il via al pignoramento delle indennità dei deputati in carica la scorsa legislatura e rieletti o attendere un pagamento spontaneo. Intanto, a partire dal 4 dicembre prenderanno il via le udienze che entreranno nel merito delle singole vicende dei deputati: si inizierà con Marco Falcone, Vincenzo Vinciullo e Santi Formica.

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17 Ottobre 2013, 16:22

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