29 Maggio 2015, 11:18
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CATANIA – “Parlo da vicesindaco e chiedo a candidati ed elettori d’insistere per queste ultime ore sul profilo elegante che ha contraddistinto questa tornata”. Antonio Fallica conclude la prima campagna elettorale della storia pedarese senza Anthony Barbagallo, lanciando un appello. Ragiona in forza del doppio ruolo che lo anima, candidato sindaco e amministratore uscente. E non può non esprime una certa soddisfazione: “Come città, abbiamo dato prova di grande civiltà. In fondo, le qualità di un paese emergono proprio quando si affrontano dei snodi assai delicati”.
Con lei continua di fatto il progetto Barbagallo. Lui sarà il sindaco ombra?
“Chi ha in mente questa ipotesi non conosce il sindaco, non conosce il gruppo umano e politico che c’è dietro, non conosce me. Gli obbiettivi suoi, evidentemente, sono gli stessi dei miei. Cambierà lo stile: questo è sicuro”.
Ma i toni blandi di questa tornata da dove nascono, dal tentativo gestito ad arte di non far troppa luce sui dieci precedenti?
“Ipotesi che non ha senso. Anche qui la verità è che tra candidati su quattro hanno governato assieme ed è un dato che non può essere smentito”.
C’è allora dell’imbarazzo?
“Non da parte mia, assolutamente. Non so gli altri. Ma questa domanda a me non va rivolta”
Non teme un’ondata di voti disgiunti?
“Non credo che esista il problema. Forse sono gli altri candidati che anelano ad una possibilità simile per fare risultato. La verità è che quello pedarese è un elettorato intelligente e sa qual è il voto utile per la città”.
Utile perché, esponga il suo programma?
“Per il futuro, abbiamo in mente un piano d’investimenti molto preciso e spalmato su cinque anni, ragionato dividendo la vita amministrativa in cinque macrosettori su cui investire massicciamente prima e in forma mirata poi”.
E con le tante opere pubbliche fatte in questi anni che ci facciamo?
“Le sfruttiamo, sono una risorsa e serviranno a portare sviluppo vero e non assistenzialismo”.
Intanto è polemica sul corso Ara di Giove. È disposto a tornare indietro sulla questione?
“Con i miei alleati c’è un’intesa ben precisa affinché si trovi una soluzione. C’è l’intenzione di ripristinare alcuni sensi, ma dentro un’ottica nuova, dove l’ingresso al paese è e sarà da via Etnea”
Il candidato Tropi ha lanciato un allarme sui conti del Comune assai preoccupante. Qual è il punto?
“Se vogliamo essere onesti, quello di Pedara ha la certificazione tripla A della Corte dei Conti, uno dei pochi Comuni ad averla. È ovvio, poi, che nell’arco di questi anni il carico fiscale è stato importante e ha determinato una percentuale assai alta di mancati introiti”.
Resterà tale?
“L’Amministrazione uscente si è attivata per creare un valido strumento di recupero dell’evaso. Chiaro è che il cittadino deve pagare se il contributo è giusto; dall’altra se tutti pagano, minore è il carico individuale”.
E allora, facciamo un po’ di politologia. Come può essere definita la coalizione bipartisan che la sostiene: inciucio, ammucchiata, governo d’emergenza, oligarchia, gruppo d’amici?
“Preferisco mutuare un’espressione renziana. Se lui vuole puntare al Partito della Nazione, io ho già pensato al Partito del Paese”.
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29 Maggio 2015, 11:18