21 Marzo 2009, 16:00
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Le sue rare interviste sono colme di parole come “fortuna” e “umiltà”. Sono concetti “normali”, in cui crede veramente. Sono le armi che mette in campo, insieme all’agilità e alla rapidità d’esecuzione (il valdostano è tutto fuorché un marcantonio). Sono le armi che deve temere il Palermo, che in difesa schiera i giganti Carrozzieri e Bovo, ma che devono stare attenti a Pellissier, punta sgusciante del Chievo che si è tirato fuori dalla zona retrocessione e punta a rimanerne lontano.
Pellissier è un ragazzo di montagna, che non ama i lustrini e le luci della ribalta, un artigiano da retrobottega che fa esultare pochi ma appassionati tifosi. Stare sempre con i piedi per terra l’ha imparato nella lunga gavetta in serie C-1, fra Spal e Varese. Corre, si sacrifica, spesso si fa trovare nel posto giusto, anche se non vola su medie alla Angelillo. In questa primavera che stenta a decollare, sono i suoi colpi da “non fuoriclasse” a poter mettere in crisi la rinascita post-derby dei rosanero.
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21 Marzo 2009, 16:00