Pensioni dei regionali, tutto fermo | I sindacati: “Intervenga Crocetta”

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15 Aprile 2015, 19:42

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PALERMO – Stallo nella trattativa sindacati-Aran sulle norme della finanziaria che riguardano i dipendenti della Regione. Mentre il.confronto è ancora in corso, il Cobas/Codir fa sapere che le proposte dell’Aran “sono insufficienti”. Il nodo rimane il piano di prepensionamenti, per il sindacato il vincolo di due mesi dall’approvazione della norma ai regionali per presentare istanza pena la perdita del diritto “non è accettabile”, come iniqua è ritenuta la penalizzazione, in media il 12% sul complesso della retribuzione, per i dipendenti che opteranno per la pensione anticipata. Gli autonomi, che comunque sottolineano i passi in avanti rispetto alle norme inserite nella finanziaria, chiedono un incontro urgente al governatore Rosario Crocetta: “Deve spiegare perché il governo non mantiene gli impegni presi”, dicono Marcello Minio e Dario Matranga del Cobas/Codir.

“Non siamo affatto soddisfatti. Le risposte del governo oggi sono state insufficienti. A questo punto attendiamo che il presidente Crocetta chiarisca definitivamente la posizione dell’esecutivo. Solo a quel punto scioglieremo le nostre riserve”. Lo dichiarano il segretario regionale della Cisl Fp Gigi Caracausi e il segretario di categoria Paolo Montera al termine dell’incontro all’Aran dove si è discusso dei provvedimenti del governo rivolti ai dipendenti regionali. “Sul piano delle dichiarazioni – spiegano i leader della Cisl Fp – abbiamo notato nuovi passi avanti. Ma ci aspettavamo la presentazione dei conti e delle tabelle legate ai provvedimenti previsti dal governo. E invece questi documenti non sono arrivati. Adesso ci aspettiamo un tempestivo intervento del governatore: vogliamo sapere se e quanto Crocetta intende rispettare gli impegni sottoscritti qualche settimane fa col protocollo d’intesa”.

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“Fino ad ora l’unica cosa certa – Enzo Abbinanti, segretario regionale della Fp Cgil – è che in prima Commissione all’Ars saremo sentiti domani sul testo del disegno di legge che ha deliberato il governo prima che partisse il confronto all’Aran. Ancora nessun accordo è stato raggiunto con le parti sociali perché dentro il governo c’è chi non vuole dispiacere i diktat romani. Il problema – continua Abbinanti – non è tanto riconoscere il ruolo di mediazione svolto dall’agenzia fino ad ora cercando di dare risposte alle richieste sindacali, quanto capire fino in fondo se il governo è disponibile realmente a recepire le proposte o sta solo giocando a farci perdere tempo”.

Abbinanti riferisce che anche oggi il commissario dell’Aran “si è limitato a fare sintesi delle proposte (tra l’altro senza consegnare il nuovo testo di riscrittura) in attesa che il governo concluda gli approfondimenti tecnici e, soprattutto, che definisca gli accordi con Roma”. “Da questa discussione, però – è la conclusione – continuano a rimanere fuori tutte le altre questioni nodali che stanno al centro della vertenza sulla Regione e cioè: i nuovi assetti organizzativi, le dotazioni organiche, la riclassificazione del personale, i rinnovi contrattuali, la riforma della rappresentanza sindacale e le Rsu”.

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15 Aprile 2015, 19:42

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