10 Dicembre 2023, 08:39
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Pensioni, difesa e sicurezza. Sono i temi degli emendamenti alla manovra finanziaria che il governo ha depositato in Commissione al Senato.
Tra i più attesi quello per le pensioni di vecchiaia per medici, infermieri, ufficiali giudiziari e maestri. L’obiettivo è mantenere l’età di uscita a 67 anni. Il Governo dunque intende salvare le pensioni di vecchiaia e i diritti acquisiti a tutto il 31 dicembre 2023. Ci sarà una stretta, invece, sui pensionamenti anticipati, svincolati dall’età anagrafica, ma per i sanitari si prevede una riduzione di un trentaseiesimo del taglio per ogni mese in più di permanenza al lavoro. La stretta riguarderà il canale d’uscita con 42 anni e dieci mesi di contribuzione (41 anni e dieci mesi per le donne). I dirigenti medici e gli infermieri potranno scegliere di lavorare fino ai 70 anni.
È prevista inoltre per tutte le pensioni anticipate una revisione delle finestre d’uscita che prevede un posticipo della decorrenza di un mese se si maturano i requisiti nel 2025, di 2 mesi se si maturano nel 2026, di 4 mesi per chi li matura nel 2027 e di 6 mesi a partire dal 2028.
Uno degli emendamenti dal governo prevede stanziamenti per forze di polizia, forze armate e vigili del Fuoco. Misure, applaudite da tutto il centrodestra a partire dal ministro della Difesa, Guido Crosetto. Ma per recuperare questi 100 milioni viene sforbiciata la dote già esigua lasciata per consentire le modifiche parlamentari e tagliato di 15 milioni l’anno per tre anni anche il nuovo fondo per l’accoglienza dei migranti e dei minori non accompagnati, anche a favore dei Comuni interessati, creato ad hoc dall’esecutivo con il decreto anticipi.
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10 Dicembre 2023, 08:39