25 Giugno 2024, 05:01
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CATANIA – L’indagine è della Guardia di Finanza di Catania. In cinque avrebbero prestato soldi a un commerciante a tassi da usura. I prestiti sarebbero iniziati nel 2009 e l’imprenditore sarebbe stato nelle mani degli strozzini per nove anni. Un imbuto quasi senza via d’uscita: per continuare pagare, sarebbe stato anche costretto a vendere un immobile.
Ma la via d’uscita in questi casi c’è: la denuncia. La vittima lo ha fatto e ora si è arrivati al processo. Sono stati rinviati a giudizio cinque catanesi. Sono il 41enne Angelo Finocchiaro, Giuseppe Gambadoro di 40 anni, Felice Scalogna di 36, Carmelo Scuderi di 63 e Salvatore Zanti di 37. L’accusa per tutti è usura: prestiti fatti singolarmente e in diversi periodi alla vittima.
Il processo si aprirà il 15 marzo dell’anno prossimo dinanzi alla quarta sezione collegiale del Tribunale di Catania. Gambadoro di Aci Castello, difeso dagli avvocati Mario Brancato e Giuseppina Reale, avrebbe prestato alla vittima, un commerciante catanese, parte civile, assistito dall’avvocato Francesco Messina, varie somme di denaro, in certi casi anche a copertura di prestiti precedenti. Da gennaio 2015 a dicembre 2016.
Il catanese Finocchiaro, difeso dall’avvocato Angela Giachino, avrebbe prestato 500 euro a un’altra persona e la vittima avrebbe fatto da garante, chiedendo per 7 settimane rate settimanali di 100 euro. Il tutto tra il 2017 e il 2018. Scalogna, difeso dall’avvocato Giorgio Terranova, nel 2017 avrebbe prestato mille euro, facendosi promettere che in meno di quattro mesi la vittima avrebbe dovuto restituire circa 1.400 euro.
Scuderi di Mascalucia, difeso dagli avvocati Brancato e Alfio Grasso, per l’accusa dal 2013 al 2016 avrebbe prestato varie somme di denaro, più trance. Pure lui in certi casi avrebbe prestato soldi per coprire i prestiti precedenti. Avrebbe “elargito” alla vittima prestiti a tassi da usura, dunque, fino a dicembre del 2016.
Zanti di Tremestieri Etneo, difeso dall’avvocato Salvatore Pappalardo del foro di Siracusa, per la Procura avrebbe fatto un primo prestito nel 2009. E avrebbe continuato a elargire prestiti fino al 2017. Pure i suoi tassi per l’accusa sarebbero da usura.
Ma spetterà ai giudici il compito di stabilire come siano andate le cose. Intanto si andrà in aula tra meno di un anno, il prossimo marzo. I cinque sono stati rinviati a giudizio dal Gup Chiara Di Dio Datola, che ha ammesso la costituzione di parte civile della vittima; e non quella dell’associazione Libera Impresa.
I finanzieri, nel corso dell’inchiesta, hanno anche svolto delle perquisizioni e sequestri. La notizia di reato è stata depositata nel febbraio del 2021. Le richieste di rinvio a giudizio, al termine di un’inchiesta lunga e complessa, sono del sostituto procuratore Giuseppe Sturiale, con il visto del procuratore aggiunto Francesco Puleio.
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25 Giugno 2024, 05:01