02 Maggio 2009, 18:01
2 min di lettura
Per Ballardini sarà tutto un gioco di specchi. Come quelli delle sue lenti scure da militare. Da condottiero di questi e d’altri tempi. Di quelli che non parlano molto, ma solo quando serve. Di quelli che non amano apparire, ma ci sono.
Su quelle lenti scure si giocherà un’altra partita. Su quegli specchi neri, dove i colori sembrano soffocati da una mano di vernice, si giocherà un’altra Palermo-Cagliari. Un’altra gara. Dove, come accade per ogni riflesso, per ogni specchio, la sinistra diventa destra, la destra sinistra. E, a volte provoca confusioni e vertigini.
Per Ballardini sarà tutto un gioco di riflessi. Ed è bello pensare (per cercare di raccogliere un grumo di sentimento sul fondo del barile del pallone, pieno di soldi, interessi, polemiche inutili) che se non fosse per la curva Nord, calda e accesa come sempre, o per quella Sud che sarà colma grazie ai biglietti da diecimila lire, il mister qualche dubbio possa averlo.
Perché Acquafresca e Jeda, Conti e Biondini, Agostini e Canini, fino a pochi mesi fa erano i suoi ragazzi. E adesso stanno di là. La sinistra è diventata destra. L’attacco difesa. I “nostri” sono “loro”.
Per Davide Ballardini è tutto un gioco di specchi, di riflessi. Sbarcato da un’isola all’altra. Dalla Sardegna alla Sicilia. Da una “esse” a un’altra. Da un “mangia-allenatori” a un altro.
E chissà che tutto questo non passi al di là delle lenti del mister. Mentre al di qua, il suo Palermo (tutto suo) cercherà punti europei contro il suo (un po’ suo) Cagliari.
Quali sentimenti, pensieri, ricordi, passeranno dietro quelle lenti? Forse anche le immagini di quello 0-1 subito ingiustamente da Liverani e compagni al Sant’Elia pochi mesi fa. Lo stadio che fu anche suo e non lo è più.
Da quando ha deciso (o qualcuno ha deciso per lui) di sbarcare da una “esse” all’altra. E quest’ultima (quella dai colori rosa e nero) gli chiede i tre punti, il sogno, l’Europa. A tutti i costi. Anche con uno striminzito 1-0. Come quello che condannò il Palermo in Sardegna. Esattamente lo stesso risultato. Ma invertito. Come accade negli specchi, dove la destra diventa sinistra. L’attacco difesa. E una sconfitta diventa vittoria.
Pubblicato il
02 Maggio 2009, 18:01