Per Dell’Utri sentenza pesante| e diversa da quella di Andreotti

di

20 Luglio 2010, 12:03

1 min di lettura

“Non bisogna perdere di vista la sintesi, il risultato: Dell’Utri è stato condannato a una pena severa per uno dei più gravi delitti che possa commettere un uomo delle istituzioni, quale certamente è un senatore, e cioè il concorso esterno, il sostegno dall’esterno dell’associazione mafiosa”. Lo scrive il procuratore aggiunto di Palermo Antonio Ingroia, che sul prossimo numero di “S”, in edicola da sabato 24 giugno, rilegge la sentenza a carico del senatore del Pdl.

Confrontandola con un altro processo su mafia e politica: “È improprio – scrive Ingroia – anche proporre paralleli fra le sentenze Dell’Utri e Andreotti, che rischiano di confondere l’esito, obiettivamente diverso, dei due processi. Dell’Utri, al contrario di Andreotti, in primo grado e secondo grado è stato condannato ad una pesante pena detentiva, mentre il reato di Andreotti, dopo una sentenza assolutoria di primo grado, è stato poi riconosciuto sussistente per un periodo che arriva sino alla primavera del 1980, per essere dunque dichiarato prescritto”.

Articoli Correlati

Ingroia, in attesa delle motivazioni della sentenza, segnala la differenza fra i due procedimenti: “Non si può ignorare che Dell’Utri è stato assolto per il periodo successivo al 1992 – annota il magistrato – ma bisognerà leggere le motivazioni della sentenza per farsi un’idea precisa delle ragioni fondanti di questa conclusione, visto che è difficile rintracciare agli atti del processo alcun episodio che possa essere ritenuto evento di cesura dei rapporti fra Dell’Utri e Cosa Nostra”. Perché per Ingroia, se nel caso di Andreotti l’omicidio di Piersanti Mattarella “fece ritenere ai giudici interrotta la condotta associativa di Andreotti dopo quell’incontro di ‘rottura’”, nel caso del senatore Pdl non è così: “Nel processo Dell’Utri – attacca Ingroia, che sostenne l’accusa in primo grado – non esiste prova di alcuna ‘incrinatura’ dei rapporti”.

Pubblicato il

20 Luglio 2010, 12:03

Condividi sui social