29 Agosto 2009, 12:30
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In queste torride giornate di fine agosto le cronache sportive hanno dato grande risalto, facendone una cassa di risonanza mediatica, alla diatriba che ha visto protagonisti Josè Mourinho, l’esuberante allenatore dell’Inter, e Marcello Lippi, il compassato commissario tecnico campione del mondo, reo, agli occhi dello “special one”, di essersi macchiato del reato di lesa maestà.
Il motivo del diverbio tra i due tecnici? Tutto è nato dalla improvvida ed offensiva (agli occhi di Mourinho) sortita di Lippi quando, alla domanda “chi vincerà il campionato 2009-2010”, ha avuto la malaugurata idea di rispondere senza tentennamenti “la Juve”.
Pronta e senza peli sulla lingua la reazione dello “special one”, il quale ha accusato Lippi di mancanza di rispetto (non si è capito bene se a lui soltanto oppure anche alla società) ed ha rincarato la dose assumendo che il c.t. della nazionale non dovrebbe lasciarsi andare a pronostici perché il suo giudizio potrebbe condizione l’andamento del campionato che sta per iniziare “dandogli un preciso indirizzo”. Come dire che l’azzardata uscita del tecnico della nazionale, dallo stesso qualificata però come un semplice “pronostico”, potrebbe condizionare eventi, avversari ed arbitri in modo da favorire la vittoria finale della Juventus. Ma lo “special one” è andato oltre attaccando Lippi anche sul piano personale partendo dalla premessa che Capello e Del Bosque, commissari tecnici dell’Inghilterra e della Spagna, non si sarebbero mai lasciati andare a pronostici sulla squadra vincitrice dei rispettivi campionati, per poi affermare provocatoriamente che “Capello sì che è intelligente”, così lasciando intendere, per converso, che Lippi invece sarebbe orbato di quella facoltà di conoscere, di comprendere e di intendere che si chiama “intelligenza”. Ma se Lippi non è dotato di intelligenza, di certo Mourinho, che si diletta di sbeffeggiare alcuni suoi colleghi rinfacciando loro di avere vinto “zero tituli” (ma è accaduto anche a lui di andare in bianco nella Supercoppa giocata ad agosto), ha memoria corta o finge di dimenticare. L’anno scorso, di questi tempi, all’analoga domanda “ chi vede come favorita nella corsa allo scudetto”, il commissario tecnico della nazionale (anche allora era il c.t. di tutti, come rimarcato da Mourinho) si lasciò andare ad un altro pronostico secco rispondendo “ l’Inter” e approvando la scelta del nuovo allenatore, cioè il tecnico portoghese. Ma alcuno degli allenatori delle altre squadre, in competizione con quella di Mourinho per la vittoria finale, si offese. Quanto sono inutili le polemiche d’agosto… Meglio pensare a giocare, mister Mou, lo scudetto delle polemiche lei lo ha già vinto.
Leonardo Guarnotta
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29 Agosto 2009, 12:30