11 Luglio 2020, 06:30
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PALERMO – L’arresto di pochi giorni fa di un 37enne che avrebbe truffato i clienti Enel tramite una società fantasma, è solo l’ultimo dei casi che alimenta un fenomeno molto più ampio a Palermo. Quello dei raggiri attraverso le bollette della luce, portato avanti da falsi agenti, è infatti un meccanismo ormai tristemente collaudato che registra segnalazioni e denunce da un capo all’altro della città.
Dalla fine del lockdown provocato dall’emergenza sanitaria per il Coronavirus, sono infatti tornate anche le ‘visite’ di sospetti dipendenti delle compagnie di energia elettrica, soprattutto nelle zone tra Pallavicino e viale Strasburgo. Entrerebbero in azione quasi sempre in coppia, con camicia bianca, cravatta nera e un cartellino che provoca non pochi dubbi. In base alle segnalazioni degli utenti, chiederebbero di riscuotere l’importo di alcune fatture insolute, nonostante il cliente sia in regola con tutti i pagamenti. Per fortuna, in molti intuiscono subito di trovarsi di fronte a presunti truffatori e lanciano l’allarme alle forze dell’ordine.
“Pretendono di salire al piano e di entrare in casa – racconta Piero Fantauzzo, un residente in viale Strasburgo – ma quando diciamo che arriverà la polizia si dileguano. Se non avessero nulla da temere non se ne andrebbero”. I falsi agenti conoscerebbero i dati sensibili degli utenti, al punto da riuscire ad intimorirli: “La scorsa settimana – spiega una donna che stava per finire in trappola – ho temuto di essere davvero in debito con l’Enel. Mi hanno parlato della chiusura del mercato tutelato del settore energetico e della possibilità di poter cambiare società, se solo avessi voluto. A quel punto ho contattato il servizio clienti, che mi ha rassicurato, e li ho invitati ad andare via”. A finire nel mirino sarebbero soprattutto gli anziani. In tre casi, i pensionati stavano per ‘abboccare’, ma i familiari sono intervenuti giusto in tempo. “Mio padre ha 79 anni e abita da solo in via Belgio – racconta Paolo Davì -. A fine giugno mi ha chiamato, confuso e preoccupato. Voleva lo aiutassi a trovare il codice fiscale e altri documenti: due uomini erano in casa sua, quindi mi sono precipitato da lui e abbiamo chiesto spiegazioni. Non ci hanno convinto, anzi. La paura di essere stati smascherati li ha traditi e sono andati via”. Ma ecco i consigli delle forze dell’ordine per evitare di finire in trappola:
Ma a mettere in guardia è anche l’Enel, che ribadisce: “Ci sono numerosi accorgimenti che gli utenti possono adottare per capire se si ha ache fare con un truffatore. I nostri dipendenti infatti posseggono un tesserino che li identifica e accerta l’appartenenza reale all’Enel. Poi è necessario osservare nel dettaglio la documentazione in loro possesso, dove i dati dell’azienda devono essere ben dettagliati e affiancati dal logo originale. Per evitare ogni dubbio, il cliente può immediatamente chiamare il numero verde 800.900.860 e verificare che l’agente non sia un truffatore”.
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11 Luglio 2020, 06:30