04 Giugno 2013, 21:29
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PALERMO– La Procura di Palermo ha iscritto nel registro degli indagati 13 persone nell’ambito della nuova inchiesta sulla formazione di un lago di percolato nella discarica palermitana di Bellolampo. Le accuse sono di disastro doloso, inquinamento delle acque e del sottosuolo, gestione abusiva di discarica e abbandono dei rifiuti speciali. Il pm che coordina l’indagine, Geri Ferrara, ha interrogato Nicolò Gervasi, il direttore generale dell’Amia, l’ex municipalizzata che gestisce la discarica, Pietro Lo Monaco ex dirigente generale della Protezione civile, delegato dal commissario per l’emergenza rifiuti a seguire le sorti di Bellolampo, e gli ex commissari Paolo Lupi e Sebastiano Sorbello. Solo Gervasi ha fornito la propria versione, gli altri si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Non si è presentato, invece, Francesco Foti. Quello aperto dai pm è il secondo fascicolo sulla formazione del percolato nella discarica: la prima inchiesta ha già portato al rinvio a giudizio di 12 persone tra le quali l’ex sindaco di Palermo Diego Cammarata, l’ex liquidatore dell’Amia, Gaetano Lo Cicero, l’ex presidente del consiglio di amministrazione della società Vincenzo Galioto. La seconda indagine ha per oggetto la formazione di un nuovo lago di circa 10mila metri cubi, ora bonificato, creatosi dal 2010 in poi: il liquido rilasciato dai rifiuti è altamente inquinante. Dalle analisi chimiche è emerso che il percolato si è infiltrato nelle falde acquifere e in alcuni pozzi privati della zona.
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04 Giugno 2013, 21:29