Perde prima il lavoro e poi la casa |Dorme in auto ex dipendente Anfe

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08 Novembre 2016, 05:32

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CATANIA – Dodici anni di lavoro. Dal 2002 al 2014, prima che gli effetti dell’operazione Pandora si abbattessero sulla formazione regionale e sui dipendenti delle strutture, tra cui l’Anfe per la quale faceva il puliziere e il manutentore. Un verbo declinato al passato perché, due anni fa, come i circa cento colleghi, ha perso il lavoro, ancora come i colleghi, attende dalla Regione le spettanze arretrate ma sopratutto quel trattamento di fine rapporto necessario per affrontare le spese di fronte alla perdita dello stipendio.

La storia di Antonino Lombardo, 58 anni, è però più delicata di quella degli altri ex operatori della formazione, perché lui ha perso la casa: il cedimento del soffitto ha costretto i Vigili del fuoco a dichiararne l’inagibilità e i Vigili urbani a intimare all’uomo di rientrare dentro la propria abitazione. “Da quel giorno dormo in macchina – afferma l’uomo, unico della sua famiglia di sei persone a portare a casa lo stipendio – mentre mia moglie e i miei figli dormono chi dalla mamma, chi dalla suocera”.

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Il crollo del soffitto dello scorso 26 settembre ha dunque aggravato una situazione già delicata. costringendo Lombardo a dormire al porto da due mesi. Della sua condizione si sta occupando l’assessorato ai Servizi sociali del Comune, il cui titolare, Angelo Villari, sta portando avanti la pratica per il contributo affitto di 250 euro al  mese per due anni. “Ringrazio l’assessore – continua Lombardo – ma io pretendo di avere i miei soldi, e non l’elemosina. Non mi faccio rubare la dignità”.

Domani, una delegazione di lavoratori, ex dipendenti dell’Anfe provinciale, saranno a Palermo nella speranza che qualcuno, a cominciare dall’assessore Marziano, dia loro una risposta che attendono da oltre 700 giorni.

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08 Novembre 2016, 05:32

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