23 Giugno 2014, 10:05
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PALERMO- Anche da Mestre dove era finito al soggiorno obbligato Vito Galatolo controllava i suoi affari in Sicilia. Dopo le indagini e i sequestri nel porto di Palermo le società erano state spostate a nord Italia tra Monfalcone e La Spezia. Galatolo amava il pesce e i suoi ‘picciotti’, secondo i magistrati, insieme alle cassette di triglie e orate gli portavano i conti del pizzo e degli affari. A svelare i retroscena il nipote Angelo Fontana adesso collaboratore di giustizia. Anche Galatolo è finito nell’inchiesta Apocalisse che oggi ha sgominato il clan di Tommaso Natale e San Lorenzo.
(Fonte ANSA)
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23 Giugno 2014, 10:05