01 Settembre 2015, 15:30
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PALERMO – Pesce surgelato spacciato per fresco, prodotti ittici scaduti e non tracciabili. I controlli eseguiti dai nuclei ispettivi pesca della Guardia costiera di Palermo, Trapani, Mazara del Vallo, Porto Empedocle e Gela nell’ambito dell’operazione “Nettuno” hanno fatto emergere irregolarità di ogni tipo. Tutte con un denominatore comune, ovvero quello dell’alto rischio per il consumatore.
Il monitoraggio nei ristoranti della città e della provincia, con particolare attenzione nelle località balneari, è stato intensificato nei mesi con maggiore affluenza turistica. Le ispezioni sono dunque state effettuate in ristoranti tipici, trattorie, osterie, agriturismo e stabilimenti balneari, sia ad ora di pranzo che di cena, per accertare la freschezza e la genuinità dei prodotti offerti al pubblico.
Il risultato è però stato sconfortante. Basti pensare, infatti, che in tre ristoranti del centro città la guardia costiera hanno trovato pesce scaduto da un mese e mezzo. Si trattava di prodotti preconfezionati, messi a disposizione della clientela che ignara, li avrebbe presto consumati mettendo a repentaglio la propria salute. I titolari li avrebbero dovuti ritirare per destinarli allo smaltimento, ma ciò non era avvenuto: per loro una sanzione di 3166 euro e la distruzione dei prodotti non commestibili.
In campo 84 pattuglie automontate, 18 unità navali e un totale di 258 militari della guardia costiera che hanno controllato in tutto 50 ambulanti, 17 ristoranti, 132 punti di sbarco, un venditore all’ingrosso. Emesse in totale 50 sanzioni amministrative, per 73.030 euro. E’ invece scattata la denuncia per frode in commercio per sei titolari di locali che avrebbero spacciato per fresco il pesce surgelato: il metodo di conservazione non era stato segnalato sui menù e il cliente veniva indotto a credere di consumare prodotti ittici appena pescati. Diciannove i sequestri eseguiti per 273 chili di pesce.
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01 Settembre 2015, 15:30