10 Gennaio 2013, 19:50
2 min di lettura
PALERMO – Sono i titolari due noti ristoranti palermitani, ma per la polizia sarebbero anche gli autori di un pestaggio. In manette sono finiti Maurizio De Santis, il figlio Giovanni, Francesco Marsalone e Alessandro Lo Bello. I primi tre sono i gestori dei ristoranti “Il Bucatino” e “Unico” di via Principe di Villafranca.
La vicenda che li vedrebbe come protagonisti inizia ad ottobre scorso. Due dipendenti dell’impresa “2D Logistica srl” con sede nell’agglomerato industriale di Termini Imerese denunciano in Procura di essere stati picchiati a sangue. Il pubblico ministero Antonia Pavan apre un fascicolo e delega le indagini agli agenti della polizia giudiziaria della Procura termitana. A dicembre la prima svolta nell’inchiesta. Scattano gli arresti. In carcere finiscono i titolari della ditta: Tiziana Carla Binaghi (per cui nel frattempo gli avvocati Claudio Gallina Montana e Sal Mormino hanno ottenuto i domiciliari) Aurelio D’Amico e Francesco Marcello Comparetto; il dipendente Francesco Paolo Saladino e il collaboratore esterno Nicola Sposito.
Martedì i nuovi arresti. Il cerchio investigativo si è chiuso attorno a Lo Bello, Marsalonee ai De Santis. Sono accusati di sequestro di persona, estorsione, lesioni e minacce. Gli agenti che erano andati a notificargli l’ordine di custodia cautelare non li hanno trovati in casa. Poi, si sono consegnati nel carcere Ucciardone, dopo che avevano anche chiesto di essere sentiti dal pubblico ministero.
All’origine del pestaggio ci sarebbe il tentativo di smascherare gli autori di una scia di furti. Per ultimo, un camion della “2D Logistica srl” sarebbe partito da Termini carico di materiale elettrico per 230 mila euro per giungere vuoto a Catania. I titolari convinti delal responsabilità dei due dipendenti ne parlano con i De Santis, padre e figlio, e Marsalone, che hanno conosciuto in quanto abituali frequentatori dei due ristoranti di via Principe di Villafranca. I tre, coinvolgendo Lo Bello, si sarebbero messi a disposizione per risolvere la faccenda. Avrebbero, dunque, convocato i due dipendenti nei locali dell’impresa dove il chiarimento sarebbe diventato una sorta di interrogatorio, culminato nel pestaggio.
Dopo le botte, i quattro avrebbero cercato di fare curare i feriti a un medico che gli avrebbe consigliato di recarsi al Policlinico. Nelle prossime ore ci saranno gli interrogatori di garanzia. Anche se fin d’ora i legali degli indagati esprimo forti dubbi sulla dinamica dell’accaduto così come ricostruito dagli investigatori.
Pubblicato il
10 Gennaio 2013, 19:50