23 Giugno 2016, 10:36
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PALERMO – È stato presentato oltre il termine. La Cassazione dichiara inammissibile il ricorso e scagiona definitivamente quattro imputati accusati del pestaggio di due tamil.
Mirko Rasa, Massimiliano D’Alba, Salvatore Savignano e Vincenzo Cilona escono puliti dal processo dopo essere stati condannati a pene durissime in primo grado e assolti in appello dove la ricostruzione confusa delle vittime del pestaggio non era bastata a raggiungere la certezza della prova.
Alla fine l’unico condannato è Salvatore Di Giovanni, figlio di Tommaso, considerato il boss mafioso del mandamento di Porta Nuova. Giudicato separatamente aveva avuto 14 anni per tentativo di omicidio aggravato dalla finalità razzista. Di Giovanni aveva confessato di avere pestato due ragazzi dello Sri Lanka mentre tornavano a casa, nel quartiere Zisa, nella notte tra il 18 e il 19 ottobre 2011. Il figlio del boss aveva però negato ogni movente razzista, dicendo che si era trattato di una questione “d’onore”.
“Quella sera – aveva detto – ero con il mio scooter, sono andato alla panineria perché mi aveva chiamato la mia fidanzata. Ho visto quei due che pensavo fossero turchi e li ho aggrediti perché avevano disturbato la mia ragazza, erano entrambi ubriachi. Andavano verso di lei, volevano toccarle il sedere. A quel punto ho perso il controllo e ho iniziato a colpirli con il mio casco in tutte le parti del corpo”.
Di Giovanni, dicendo di aver fatto tutto da solo, scagionò gli altri quattro imputati che avevano scelto il rito ordinario e per i quali ora la Cassazione ha reso definitiva l’assoluzione.
Il ricorso della Procura generale è stato considerata fuori termine. Un motivo formale e molto contestato che dipende dal tempi per il deposito della motivazione della sentenza di assoluzione. Alla fine, però, è passata la linea dei legali delle difese, gli avvocati Salvatore Ferrante, Antonio Turrisi, Michele Rubino, Vincenzo Zummo e Salvatore La Vardera.
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23 Giugno 2016, 10:36