22 Novembre 2012, 10:31
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Così, stamani, alle 7,30, ai cancelli dello stabilimento, dove c’erano già poco più di 20 operai disoccupati pronti al solito blocco quotidiano, si sono presentati i vertici delle ditte appaltatrici, il presidente della Confindustria di Caltanissetta, Rosario Amarù, il presidente della Raffineria di Gela, Claudio Zacchigna, l’amministratore delegato della stessa azienda dell’Eni, Bernardo Casa, dando vita a un estemporaneo sit-in per stimolare l’ingresso in fabbrica dei lavoratori giornalieri, sia del diretto che dell’indotto. Tutto si è svolto nella massima calma. “Comprendiamo le esigenze di chi ha perso il lavoro perché le ditte chiudono – ha detto Amarù – ma le vertenze vanno affrontate e risolte nelle sedi opportune, non possiamo portare tutto l’indotto al fallimento. Noi stiamo cercando di attuare l’accordo siglato in prefettura con i sindacati, attraverso la costituzione di una lista di disponibilità (contenente i nomi del personale inoccupato) alla quale ogni nuova impresa che opererà nel petrolchimico dovrà attingere”.
“Non si tratta di un’area di parcheggio – tiene a precisare, Amarù – ma di uno strumento che deve permettere la riqualificazione del personale in esubero da ricollocare nel territorio, e, fra poco, anche negli appalti delle opere pubbliche che la provincia di Caltanissetta si è impegnata a bandire con questo nuovo protocollo. L’Eni ha programmato investimenti massicci a Gela, non facciamo che scappi dalla Sicilia come ha fatto la Fiat, dopo mille promesse non mantenute”.
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22 Novembre 2012, 10:31