19 Febbraio 2017, 09:14
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CATANIA – Il neo tecnico del Catania, Mario Petrone non si affligge più di tanto per la mancata vittoria sul modesto Taranto, guardando avanti per il prosieguo di questa stagione che tanti patemi sta regalando alla tifoseria rossazzurra. La manovra della squadra sembra aver subito un’involuzione rispetto alle gare precedenti, soprattutto quelle in casa dove la squadra etnea aveva quasi sempre vinto (eccezion fatta per l’inopinata sconfitta con l’Akragas ed i pareggi contro Fondi e Fidelis Andria). Biagianti e compagni sono sembrati imballati, quasi intimoriti, sbattendo ripetutamente contro le barricare erette da un avversario che, alla fine, ha portato a casa un punto meritato. E a poco valgono le recriminazioni per la gran parata d’istinto di Maurantonio che nel finale ha negato un gol praticamente fatto a Pozzebon: il forcing andava effettuato prima piuttosto che negli ultimi dieci minuti.
“Avevo chiesto ai ragazzi di giocare soprattutto nella metà campo avversaria – ha sottolineato mister Petrone in sala stampa al termine di Catania-Taranto – e la squadra l’ha fatto anche se nella prima parte di gara abbiamo fatto poco movimento senza palla, senza verticalizzare la manovra come avremmo dovuto. Forse ci ha tradito la paura di sbagliare. Non siamo stati bravi nell’ultimo passaggio e nell’effettuare i cross, compromettendo quindi la finalizzazione. Ho visto, tuttavia, tanta voglia di dare una sterzata e, per l’impegno, avremmo meritato la vittoria. Eravamo consapevoli che ci saremmo trovati di fronte un Taranto che si sarebbe chiuso a riccio ma noi, soprattutto nel primo tempo, siamo stati poco precisi nei passaggi, per varie motivazioni, anche mentali”. Comunque –aggiunge l’allenatore del Catania – non mi è dispiaciuto l’atteggiamento della mia squadra che ha fatto la partita dall’inizio alla fine. In prospettiva futura è chiaro che dobbiamo migliorare velocizzando la manovra e ottimizzando la scelta dell’ultimo passaggio”.
Mazzarani non è sembrato al meglio. “Sono abituato a valutare un calciatore innanzitutto sotto l’aspetto fisico. La parabola ascendente e discendente di un giocatore dipende da quello. È importante il lavoro quotidiano in allenamento in base al quale opero poi le mie scelte in riferimento alla formazione titolare. Oggi non siamo contenti come non lo sono i nostri tifosi. Speriamo di rifarci subito”.
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19 Febbraio 2017, 09:14