Non è stato zitto | Ed è scoppiato il caso

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26 Settembre 2017, 15:35

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Ha avuto il coraggio di ribellarsi al sistema di potere che domina da anni le Università italiane, a quei baroni che decidevano a tavolino chi dovesse vincere o perdere i concorsi. Ha scelto di denunciare e ha fatto scattare l’indagine della Guardia di Finanza “Chiamata alle armi” che ha portato ieri all’arresto di sette docenti di diritto tributario di diverse facoltà italiane, all’interdizione dal servizio per 22 e a diversi indagati, con ripercussioni anche in Sicilia. E adesso per il popolo del web Philip Laroma Jezzi, il ricercatore quarantanovenne di Scienze politiche all’Università di Firenze, è un eroe. È il simbolo di quell’Italia che non ci sta a farsi sottrarre il futuro e che magari è costretta a rifugiarsi all’estero per vedere riconosciuti i propri meriti. Sui social network si moltiplicano i commenti che inneggiano al suo coraggio.

La sua pagina Facebook in queste ore è stata presa d’assalto. “Grazie Philip! L’Italia ha bisogno di cittadini come te”, scrive qualcuno. Altri trovano parallelismi con la propria storia personale: con un’esclusione dubbia da un concorso o con una promozione sospetta dalla quale sarebbero stati penalizzati. “È l’ora di reagire perché in gioco c’è quello che siamo e il nostro futuro”, è un po’ il leit motiv che sta dietro alle proteste dei giovani universitari. E c’è stato anche chi si è spinto a chiedere di più: “Cento volte Bravo. Ora vedi se hai qualche amico come te a medicina, biologia, fisica, matematica…”.

L’inchiesta di Firenze ha scosso dalle fondamenta tutto il sistema accademico italiano. Che oggi si interroga su come sia stato possibile che nessuno si fosse mai accorto di quanto accadeva e soprattutto su cosa fare per evitare che in futuro un simile comportamento possa ripetersi.

Per il popolo del web, invece, era tutto fin troppo chiaro. Più di uno, nei commenti, bolla l’inchiesta di ieri come “la scoperta dell’acqua calda”, si parla di “sistema criminale”. Toni che non sembrano destinati a smorzarsi. Tanto che su Twitter l’hashtag #concorsitruccati è diventato in poche ore trend topic. E c’è persino chi propone di assegnare a Laroma la prossima poltrona di ministro dell’Istruzione.

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26 Settembre 2017, 15:35

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