01 Luglio 2024, 06:50
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CATANIA – “La situazione è drammatica perchè non ci sono prospettive o risorse aggiuntive. I pochi pozzi disponibili cominciano a cedere il passo, gli allevatori mi chiamano ogni giorno chiedendomi di portare acqua per il bestiame. I produttori agrumicoli dopo avere investito non vedono più una goccia d’acqua. C’è chi rischia di chiudere e non riaprire più”.
Le parole cariche di sconforto e che sanno di un appello disperato, sono del sindaco di Mineo, Giuseppe Mistretta. “A mio avviso il Calatino è il fronte che sta messo peggio in questo momento”, aggiunge.
Ma anche sul versante della Piana di Catania non si canta messa. C’è tutto prosciugato.
In queste ore lo stesso primo cittadino di Mineo ed il presidente dell’Anci, Paolo Amenta, vedranno il presidente dell’Ars, Gaetano Galvagno, per trovare lo spiraglio ad una crisi che nei prossimi giorni rischia di andare incontro a conseguenze peggiori.
L’incontro è in programma alla sede Ars di via Etnea. Si proverà a tracciare un quadro d’insieme per concordare le eventuali mosse da seguire. Le premesse sono quelle che al momento non vi è alcuno stato di calamità proclamato e che l’emergenza è pari all’urgenza degli ipotetici provvedimenti da mettere in campo.
Resta in piedi il tavolo tecnico permanente sull’agricoltura istituitosi proprio nel Calatino: oltre ai sindaci, nel fanno parte diverse associazioni di categoria. Ed in tal senso, sono state avanzate una serie di proposte che stamane verranno illustrate anche al presidente Galvagno.
“La nostra situazione è più grave rispetto a quella di altre parti della Sicilia, i dati sono assolutamente conclamati. Si è perso tutto. C’è chi sta provvedendo anche ad abbattere il bestiame. In quindici sindaci abbiamo chiesto che venga raccolto il nostro grido d’allarme ed il fatto che il presidente dell’Ars ci riceva per noi è già un fatto. L’augurio è che venga accompagnato da una svolta”, conclude Mistretta.
“Ho raccolto quello che è un grido di disperazione del sindaco di Mineo: ma si tratta di un appello che coinvolge tanti altri sindaci della Sicilia. La situazione è complessa e drammatica“, spiega Gaetano Galvagno.
“Assieme al presidente dell’Anci, raccoglierò le istanze che verranno fuori ma, di certo, non sarà semplice trovare soluzioni immediate – conclude il presidente di Sala d’Ercole -. Da parte mia, ascolterò e proverò ad intervenire sulla scorta di un confronto con il presidente Schifani che già si sta molto impegnando e le istituzioni regionali consapevoli che non c’è tempo da perdere”.
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01 Luglio 2024, 06:50