02 Ottobre 2014, 13:45
3 min di lettura
PALERMO – Ci eravamo lasciati a cavallo del Ferragosto con la notizia della pubblicazione del terzo, e a Piano Battaglia si augurano anche ultimo, bando per l’assegnazione dei lavori utili alla costruzione dell’impianto di risalita nel parco della Madonie, ma l’imprevisto era dietro l’angolo. Fino ad oggi tutto sembrava presagire che, dopo tre anni di stop e rinvii, finalmente si fosse trovato il bandolo della matassa.
Provincia di Palermo, assessorato regionale al Turismo, assessorato regionale Territorio e Ambiente, Ispettorato regionale tecnico, Urega, Comune di Petralia Sottana, Sosvima Spa che attendevano la fatidica data dell’8 ottobre, termine stabilito per l’apertura delle buste, si ritrovano nel rettilineo finale un nuovo esposto in Procura da parte dell’associazione ambientalista messinese Man, la stessa che già l’anno scorso sollevò dei dubbi sui lavori.
Questa volta la Man, che nella precedente occasione lamentò delle incongruenze nei progetti presentati in due assessorati differenti, muove degli interrogativi proprio sul bando approvato a metà agosto. Dalla Mediterranea per la Natura nello specifico si chiedono infatti: “Senza un decreto di finanziamento come è stato possibile pubblicare un bando? E poi come mai non è stato chiesto un parere al Comitato regionale per la protezione del patrimonio naturale in merito al progetto?”. L’esposto dell’associazione non sembra però scalfire le certezze dei soggetti protagonisti dell’approvazione del bando, fra questi Alessandro Ficile presidente della Sosvima, Società per lo sviluppo delle Madonie: “Gli argomenti portati alla ribalta da questa pseudo-associazione ambientalista non aggiungono nulla di nuovo né a livello procedurale né amministrativo. Confermiano che l’iter seguito fino ad ora è ineccepibile ed è stato validato da ben sei organismi differenti dunque la gara prevista per l’8 ottobre si svolgerà. Rimaniamo ottimisti sull’esito finale delle operazioni”
A pochi giorni dall’apertura delle buste e all’indomani dell’esposto della Man Antonio Catalano, presidente dell’unica società in gara, la Piano Battaglia srl, si è espresso in questo modo su Facebook: “Auspicando il buon lavoro della Magistratura – scrive Catalano – per far luce su ogni comportamento penalmente perseguibile eventualmente messo in atto da tutte le parti, Man compresa, esprimiamo solidarietà a tutti i funzionari ancora al lavoro per l’espletamento della gara, senza nessun imbarazzo per il fatto che, ancora una volta, siamo gli unici concorrenti a raccogliere l’invito per fornire il privato contributo alla riqualificazione e tutela del comprensorio di Piano Battaglia”.
Gli operatori del turismo di Piano Battaglia, nel frattempo, si organizzano per far sentire la propria voce. L’Associazione Pro Piano Battaglia e Madonie, presieduta da Mario Ziino, chiede infatti a tutti i soggetti interessati di presentarsi il 6 ottobre alle 12 presso gli uffici dell’UREGA, per una manifestazione. “Chiedo a tutti gli amanti della montagna e del rispetto della natura, a tutti gli operatori delle Madonie, a tutti gli appassionati di sci invernale ed ai bikers estivi, a tutti coloro che desiderano passare le giornate e le vacanze nelle nostre amatissime montagne, a tutti gli imprenditori – si legge sulla pagina Facebook dell’associazione – che rispettano le regole e le procedure amministrative per l’indizione e svolgimento delle gare della pubblica amministrazione, a tutti i seri funzionari e tecnici della pubblica amministrazione che si sono impegnati in questi anni alla preparazione ed alla pubblicazione della gara per gli impianti di risalita, a tutti i nostri 180 associati, di riunirci il prossimo lunedì 6 Ottobre presso la sede dell’Urega di Palermo ( unità regionale grandi appalti) per fare sentire la nostra voce e chiedere di rispettare i termini pubblicati in termini di gara per l’espletamento delle procedure messe a bando”.
Pubblicato il
02 Ottobre 2014, 13:45