09 Aprile 2024, 19:42
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PALERMO – Piani di distribuzione con le autobotti, serbatoi temporanei e pompe d’acqua supplementari, poi il capitolo dei pozzi: rigenerazione dei vecchi e nuove perforazioni. Prende forma il piano di interventi a breve termine per salvare la Sicilia dal rischio crisi idrica. Il governatore Renato Schifani ha dato vita a una cabina di regia regionale per la gestione dell’emergenza idrica, lasciando fuori il commissario per gli interventi sulla siccità Dario Cartabellotta e il dirigente dell’Autorità di bacino Leonardo Santoro, ma gli occhi intanto sono puntati su Roma.
Sarà la Protezione civile nazionale, infatti, a esaminare la richiesta di stato d’emergenza avanzata da Palazzo d’Orleans il 3 aprile. Il dipartimento guidato da Fabrizio Curcio, intanto, ha indicato gli interventi “immediatamente finanziabili” per fare fronte alle conseguenze della grande sete che si profila all’orizzonte per l’Isola. Si tratta di azioni già messe in campo in situazioni analoghe per altre regioni. Le risorse per attuare il piano potranno essere stanziate dopo il sì allo stato d’emergenza, che arriverà soltanto dopo un ulteriore passaggio tecnico. Giovedì gli uffici romani e quelli palermitani si siederanno attorno a un tavolo: la Protezione civile nazionale chiede infatti nuove informazioni tecniche legate proprio alle quantità necessarie per ogni singolo intervento da mettere in atto a breve termine per scongiurare la sete nei prossimi mesi. Bisognerà fare i conti, calcolatrice alla mano, sulle risorse finanziarie che servono alla Sicilia.
Soltanto dopo questo passaggio potrà arrivare l’ok da Roma alla richiesta del governo Schifani. Il piano degli uffici di Curcio, inoltre, prevede la realizzazione di by-pass tra reti idriche già esistenti e la possibilità di “risagomare – come si legge in una nota di Palazzo d’Orleans – gli alvei dei fiumi per convogliare l’acqua verso le prese”. La nota parla anche di “impianti temporanei” per il trattamento e il recupero di acque reflue per usi non potabili. Un piano di interventi cantierabili in tempi brevi, che è ciò che chiedeva anche il governo regionale per dare un segnale di rassicurazione rispetto ai problemi della siccità in Sicilia.
Decisiva, quindi, l’interlocuzione con Roma ed è per questo che Schifani ha telefonato stamattina al ministro della Protezione civile Nello Musumeci, con cui non sono mancate le incomprensioni nel caso dell’emergenza incendi. La telefonata, secondo quanto fa sapere Palazzo d’Orleans, si è svolta “nell’ottica della massima collaborazione istituzionale tra Regione e Palazzo Chigi”.
Schifani, intanto, ha deciso di seguire in prima persona il dossier emergenza siccità in Sicilia. Il governatore presiederà il nuovo gruppo di lavoro, che sarà coordinato dal capo del dipartimento regionale di protezione civile Salvo Cocina. la cabina di regie avrà il compito di individuare, stimolare e coordinare gli interventi più urgenti. Ne fanno parte: il dirigente del dipartimento regionale Tecnico Duilio Alongi; l’avvocato generale della Regione Giovanni Bologna; Mario Cassarà, del dipartimento regionale Acqua e rifiuti; Antonino Granata, dell’Autorità di bacino del distretto idrografico della Sicilia; Giorgio Domenico Micale, ordinario di Teorie dello sviluppo dei processi chimici del dipartimento di Ingegneria dell’Università di Palermo; Mario Rosario Mazzola, già ordinario di Costruzioni idrauliche presso l’Università di Palermo e componente del Consiglio superiore dei lavori pubblici; Enrico Foti, ordinario di Idraulica dell’Università di Catania; Salvatore Barbagallo, ordinario di Idraulica agraria dell’università etnea; Salvatore Sammartano, capo di gabinetto del presidente della Regione.
“Ho voluto questa struttura – dice Schifani – per definire strategie coordinate da un’unica regia e adeguate a contenere gli effetti negativi della crisi. Ma anche per accelerare sia la realizzazione delle infrastrutture necessarie sia gli interventi di ammodernamento volti alla riduzione delle perdite di risorsa idrica. Possiamo contare sul contributo di un team di professionisti che ci supporteranno da un punto di vista tecnico e che daranno impulso alle azioni. La crisi che stiamo vivendo – aggiunge il presidente della Regione Siciliana – è severa, qui come in altre regioni non solo italiane, ma insieme col governo nazionale stiamo mettendo in campo tutte le misure necessarie anche per risolvere problemi mai affrontati prima. Ci stiamo impegnando al massimo e i risultati si vedranno”.
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09 Aprile 2024, 19:42