Si muove la Corte dei Conti | Inchiesta dei giudici contabili

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20 Agosto 2014, 14:34

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PALERMO – I primi a muoversi sono i magistrati contabili. Lo fanno, almeno per il momento, in punta di piedi. Mettono il naso nel caos del Piano giovani. Formalmente è una ricognizione, praticamente è l’avvio di un’inchiesta sul marasma dei tirocini formativi. Nel fascicolo della Procura regionale della Corte dei Conti ci sono, innanzitutto, gli articoli con cui la stampa sta raccontando l’agosto caldissimo della Regione siciliana. Il procuratore Guido Carlino ha dato mandato di vederci chiaro.

È una questione di competenze: i magistrati di via Cordova si muovono solo ed esclusivamente per scovare eventuali profili di danno erariale. E così saranno passati al setaccio tutti gli atti amministrativi di quello che era stato presentato come un piano rivoluzionario e si è trasformato in un clamoroso flop.

A cominciare dagli affidamenti diretti assegnati dal dirigente generale dei dipartimenti Lavoro e Formazione professionale, Anna Rosa Corsello, alla società genovese Ett. La Electronic technology team, come ricostruiamo in un nostro articolo, ha ottenuto circa mezzo milione di euro per gestire e fare funzionare il portale dei tirocini. Si tratta della piattaforma informatica andata in tilt nelle ore del click day. Con l’affidamento diretto si scavalca l’obbligatoria gara ad evidenza pubblica. Ad una condizione, però: la società incaricata deve essere l’unica a poter svolgere il compito richiesto dalla pubblica amministrazione. Fra le clausole contrattuali la Corsello, non a caso, specificava che “sussistono ragioni di natura tecnica per cui il contratto può essere affidato unicamente ad un operatore economico determinato (ETT Srl)”. Era davvero così? Muove da questo interrogativo il lavoro della Procura regionale della Corte dei Conti che analizzerà anche gli altri affidamenti diretti del Piano giovani. Ad esempio la commesse da 5 milioni di euro assegnate senza gara a Italia Lavoro.

E non è tutto. Il piano nella parte relativa alla misura “giovani in impresa” è finanziato con 19 milioni di euro di fondi europei. Ecco allora altri punti di domanda: come saranno spesi i soldi, c’è il rischio di sprecare le risorse comunitarie, è già stato utilizzato del denaro e per fare cosa? La ricognizione dei pubblici ministeri di via Cordova proverà a fare chiarezza nel caos generale. Cercherà di capire se ci siano attuali profili di danno erariale, e se è ipotizzabile che ce ne siano in futuro.

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20 Agosto 2014, 14:34

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