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Piano rifiuti, ci siamo quasi: inceneritori penultima spiaggia

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28 Ottobre 2020, 13:28

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PALERMO – La strada non è conclusa ma si può dire che il più è fatto. Almeno da un punto di vista tecnico. L’atteso Piano rifiuti della Regione è stato completato dal dipartimento regionale Acque e rifiuti, che dopo averlo definito lo ha inviato all’assessorato regionale Territorio e ambiente.

Piano rifiuti, cosa prevede

Il piano regionale, secondo gli intenti dall’assessorato, punta a potenziare la raccolta differenziata, mette ordine nel settore e mira a riequilibrare il ruolo dell’impiantistica pubblica nell’Isola, in un’ottica di riequilibrio con gli impianti privati che hanno fatto in passato la parte del leone. Si predilige il recupero e il riciclo del rifiuto, il trattamento in modo ecologicamente corretto e si considera l’abbancamento in discarica come l’extrema ratio.

Nel piano è previsto l’aumento della differenziata, che negli ultimi due anni e mezzo, sottolinea l’assessorato guidato da Alberto Pierobon, è passata dal 20 al 40 per cento. A frenare la crescita rimangono le grandi città, che hanno ancora valori molto bassi.

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Piano rifiuti, cosa resta da fare

Si chiude così il percorso di elaborazione tecnica a cui seguirà una fase procedurale fino all’adozione finale. Il testo dovrà passare dalla commissione Ambiente all’Ars per il parere non vincolante. Quindi dovrà essere inviato all’Ufficio legislativo e legale e infine al Cga, che non entreranno negli aspetti tecnici ma valuteranno solo la correttezza dell’Iter. Acquisito il parere del Cga, il Piano potrà essere deliberato definitivamente dalla Giunta regionale ed emanato con decreto del presidente della Regione. Si tratta di un iter più lungo rispetto alle altre Regioni che il ddl di riforma del governo Musumeci prevede di allineare al resto d’Italia. Ad ogni modo, secondo il dipartimento si potrà assicurare la completa definizione di approvazione entro il 31 dicembre 2020.

Gli inceneritori

Resta in campo l’ipotesi dei termovalorizzatori. Il Piano rifiuti non li esclude ma pone il recupero energetico al penultimo posto (ultimo è la discarica). L’obiettivo, insomma, è ridurre la produzione dei rifiuti a monte, aumentare la differenziata e poi recuperare gli scarti, che dovrebbero essere in misura molto ridotta. Anche lo Stato ai tempi dello Sblocca Italia aveva chiesto di inserire gli inceneritori nel piano regionale. La Regione vorrebbe limitarsi a realizzarne uno solo visto l’aumento in atto della differenziata. Certo, è facile prevedere che la scelta del territorio che dovrà ospitarlo porterà con sé più di una polemica: ma nella lunga storia dei rifiuti in Sicilia ogni giorno ha la sua pena.

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28 Ottobre 2020, 13:28

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