Picanello, centro logistico di armi | Scovati gli arsenali per le rapine

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31 Agosto 2016, 17:30

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CATANIA – Questa volta non ha fatto in tempo a nasconderli dagli occhi “indiscreti” delle forze dell’ordine. Le armi infatti erano ancora nel cofano della Fiat Punto quando sono state scovate dagli agenti delle Volanti. A Nunziato Ardita, arrestato ieri dalla polizia, non mancava nulla: esplosivi, pistole, fucile e anche penne pistole. Tutto il necessario per mettere a segno ogni tipologia di colpo criminale. Nel suo curriculum criminale Ardita annovera rapine. Troppo poco per avere la certezza che le armi rinvenute sarebbero state usate per mettere a segno delle rapine. La polizia sta indagando per verificare la provenienza dell’arsenale e anche la sua destinazione. Le due penne pistola fanno pensare a rapine pianificate e studiate con potenziali bersagli banche e gioiellerie. Ipotesi che gli investigatori devono però approfondire.

Un sequestro di armi a Picanello che segue di pochi giorni quello dei Carabinieri della Compagnia di Piazza Dante. Nascosto (abilmente) nella muratura della casa di Aurelio Barbagallo un arsenale da fare invidia a un commando dell’esercito. Tra le pistole, i militari hanno trovato anche una mitragliatrice skorpion. Un risultato dei carabinieri che è arrivato dopo una precisa indagine sugli equilibri criminali di Picanello. Il precedenti di Barbagallo portano ancora una volta all’organizzazione di rapine e furti. Ma la tipologia di armi (e la potenza di fuoco, soprattutto) potrebbe nascondere una vera e propria organizzazione criminale. Anche fuori dalle consorterie mafiose.

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Picanello, dunque, ancora una volta si candidata a principale “centro logistico” di armi a Catania. Dal punto di vista criminale si tratta di un quartiere difficile, dove convivono bande indipendenti e cosche storiche, come i Ceusi alleati dei Santapaola. I Piacenti (o i Piacente) hanno nelle loro file criminali “specializzati” in armi. E’ di pochi mesi fa l’operazione che ha portato a scoprire un traffico internazionale di armi da Catania al Nord Africa. Carmelo Piacente avrebbe acquistato pistole e mitra (disattivate) in un sito slovacco. Uzi e skorpion che una volta arrivati nel suo laboratorio sarebbero state rese nuovamente (e perfettamente) funzionati per essere vendute. Sul The Guardian (leggi qui) si fa cenno a questa operazione e si prospettano retroscena inquietanti. Come che alcune armi siano finite nelle mani dei terroristi.

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31 Agosto 2016, 17:30

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